"Siamo al fianco dei colleghi di Bologna. Non si può tollerare oltre una situazione nella quale alla sofferenza generalizzata della categoria si aggiungono disagi creati ad hoc dalle burocrazie locali alle quali nulla interessano i processi di cura, ma solo la coerenza dei numeri e dei loro algoritmi da scrivania. È ora che questi signori comincino ad affrontare la realtà e non i progetti di palazzo". Queste le parole con le quali il segretario generale della Fimmg (Federazione italiana medici di famiglia), Silvestro Scotti, esprime solidarietà ai colleghi rappresentati dalla sezione provinciale di Bologna del sindacato, costretti a dichiarare lo stato di agitazione per opporsi alle decisioni incomprensibili adottate dalla locale Asl. "Proteste che iniziano a levarsi da più parti del paese a causa di un malessere ormai generalizzato e della consapevolezza da parte dei medici di medicina generale di non poter assistere inerti", ricorda la Fimmg.
Verso agitazione nazionale
Nei giorni scorsi - in relazione alla mancata definizione dell'atto di indirizzo per l'Acd 2022-2024 e sul tema di un adeguato finanziamento del Fondo sanitario nazionale - era stato proprio il segretario generale della Fimmg Scotti a chiarire che, se le condizioni lo richiederanno, "durante il Congresso nazionale di ottobre, i medici di medicina generale saranno pronti a dichiarare a livello nazionale lo stato di agitazione e in seguito anche lo sciopero". Scotti ha proposto inoltre ai maggiori sindacati dell'area sanitaria, normalmente presenti al Congresso Fimmg, "un'intesa per realizzare proteste e manifestazioni congiunte a favore di tutte le anime di un Ssn che oggi si regge solo sull'attenzione dei suoi operatori dipendenti e convenzionati pubblici e privati che troppo spesso ne diventano anche le vittime", conclude la nota della Fimmg.