"Chi aggredisce o ammazza un operatore sanitario o devasta il patrimonio sanitario non deve più aver diritto a cure gratuite. Deve pagarle così capisce il valore del nostro Servizio sanitario e quanti sacrifici, passione, professionalità e abnegazione mettono in campo gli operatori sanitari". Lo scrive su Facebook Ignazio Zullo, senatore di Fratelli d'Italia e capogruppo in Commissione Lavoro e Sanità, che posta la proposta di legge presentata. La sospensione, una sorta di 'Daspo' dall'assistenza sanitaria pubblica, sarà "per un periodo intercorrente tra il determinarsi dell'evento e i successivi 3 anni", si legge nel documento. L’annuncio arriva dopo gli ultimi casi di aggressioni nei confronti di operatori sanitari, l'obiettivo, spiega il parlamentare, è fare "deterrenza".
"I casi di aggressioni nei confronti degli operatori sanitari in tutta Italia hanno ormai superato il livello di guardia. Dalla relazione 2023 dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio sanitarie (Onseps), inviata alle Camere nel marzo scorso, sono emersi infatti 16 mila episodi di aggressione con 18 mila operatori coinvolti. È allora necessario intervenire, anche con azioni legislative che possono avere un effetto di deterrenza", premette l'esponente di FdI. "La ritengo un'azione essenziale, perché chi si rende protagonista di questi gesti deve sapere che la conseguenza è che continuerà sì ad avere le cure, come tutelato dalla Costituzione, ma che esse non saranno più gratuite. Cure gratuite che sono proprio gli operatori sanitari, attraverso il loro lavoro nei pronto soccorso e nei reparti ospedalieri, a garantire ai cittadini italiani. Ci sarebbe infine in questo ddl un ritorno per la tutela di tutti, sanitari e pazienti, giacché le somme raccolte dalle Aziende Sanitarie in applicazione alla legge in questione verrebbero finalizzate al potenziamento delle misure di sicurezza in ambienti sanitari", conclude.