Presso il Reparto di Clinica Infettivologica Universitaria dell'Azienda ospedaliera universitaria Ruggi d'Aragona di Salerno è stato identificato il primo probabile caso di encefalite da 'West Nile Virus', in provincia di Salerno. Il test sierologico è stato processato nello stesso laboratorio del Ruggi e saranno attivate le previste procedure di conferma diagnostica effettuate dall'Istituto Superiore di Sanità. Proprio pochi giorni fa, l’Istituto superiore di sanità aveva fatto sapere che i casi confermati in Italia sono saliti a 99 dall'inizio di maggio 2024, sono invece 4 i decessi (2 Veneto, 1 Friuli-Venezia Giulia, 1 Emilia-Romagna).
Il paziente, presumibilmente colpito dal virus, è un uomo di 59 anni in trattamento chemioterapico per patologia oncologica e con sopraggiunta encefalite, residente nell'area di Altavilla Silentina. La zona è regolarmente sottoposta a disinfestazione ordinaria e, al momento, grazie alla pronta interazione tra Azienda universitaria ospedaliera e Dipartimento di Prevenzione dell' ASL Salerno è in corso una azione di bonifica territoriale mirata nonché una programmazione di ulteriori interventi straordinari al fine di mettere in sicurezza il territorio e di contrastare la presenza delle zanzare, che rappresentano la via di trasmissione più comune del virus infettandosi, a loro volta, pungendo un uccello migratore infetto. Altre possibili e più rare vie di trasmissione sono rappresentate dalle trasfusioni, dai trapianti di organo e dalla madre al feto. Il West Nile Virus, in Italia è per lo più presente nella pianura padana e la tropicalizzazione del clima cui stiamo assistendo ne sta favorendo lo sviluppo nell'area del mediterraneo. È rilevante comunque considerare che solo un caso su dieci diventa sintomatico. Infatti, la malattia di West Nile ha solitamente un decorso spontaneo spesso asintomatico o con sintomi, che variano in base all'età, che regrediscono dopo qualche giorno; solo i casi più seri richiedono ricovero ospedaliero e riguardano categorie a rischio quali anziani e pazienti fragili.
Dei 99 casi confermati dall’Iss, 60 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (1 Lombardia, 14 Veneto, 4 Friuli-Venezia Giulia, 36 Emilia-Romagna, 2 Puglia, 1 Calabria, 1 caso importato dagli Stati Uniti e 1 dall'Albania), 14 casi, asintomatici, sono stati identificati in donatori di sangue (4 Lombardia, 1 Veneto, 9 Emilia-Romagna) e 25 si sono manifestati con febbre (18 Veneto, 5 Emilia-Romagna, 1 caso importato da Oman e 1 dal Marocco). Raggiungono il numero di 33 le province con dimostrata circolazione di West Nile virus in vettori/animali/uomo appartenenti a 11 Regioni. Per quanto riguarda i casi negli animali, il West Nile è stato riscontrato in 40 uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio in Sardegna, Abruzzo, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Veneto e in 22 uccelli selvatici rinvenuti in Marche, Emilia Romagna, Veneto e Campania. Confermata anche la presenza del virus in 82 pool di zanzare catturate in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Abruzzo. Non sono state invece rilevate positività al West Nile Virus in nessuna azienda avicola italiana. Per quel che concerne la presenza di Usutu virus negli animali, l'Iss fa sapere che "non è stata ancora rilevata negli uccelli e nelle zanzare".