“Noi vogliamo solo fare bene il nostro lavoro”. È lo slogan della nuova campagna lanciata in questi giorni dalla Federazione degli Ordini dei Medici chirurghi ed odontoiatri per spiegare ai medici che non devono avere paura di denunce sul loro operato in scienza e coscienza. Almeno fino alla fine di quest’anno grazie al decreto Milleproroghe approvato la scorsa primavera vige lo scudo penale. Fino a tutto il 31 dicembre prossimo, il medico non è esente dall’essere portato in giudizio per malpractice nei soli casi di colpa lieve ma anche in caso di errori gravi compiuti lavorando in condizioni di difficoltà, ad esempio per carenza di personale (un tema molto ricorrente nei nostri ospedali), ferma restando per gli assistiti la possibilità di ricorrere al processo civile per ottenere il risarcimento. Ma attenzione, la campagna si rivolge anche ai cittadini per sensibilizzarli sull’importanza di questa misura per mantenere la qualità e la continuità delle cure mediche
“Lo scudo penale per i medici oggi è legge. Grazie al nostro impegno, a tutela di medici e cittadini” si legge ancora sui cartelloni in affissione, che mostrano medici al lavoro in studio, nelle corsie di un ospedale, in pronto soccorso. La proroga dello scudo penale, fortemente voluta dalla Fnomceo, è vista come un successo per gli Ordini dei medici. È infatti stato possibile far capire al legislatore come l’eventualità di una causa penale gravi sull’attività dei medici, specie negli ospedali, e ne comprometta la serenità lavorativa. “Benché il 95% delle cause avviate contro i medici dai pazienti finiscano in un’assoluzione o un’archiviazione–recita il comunicato della Federazione– i contenziosi gravano il professionista con un clima di timore, mancanza di fiducia, costi e danno reputazionale in cui la vera sentenza è la pendenza del processo. La serenità del medico nel suo operato dovrebbe invece essere un patrimonio della comunità e in tal senso va difesa, senza andare a scapito della piena tutela giuridica del paziente”.
Le liti potrebbero anche essere limitate attraverso un maggiore tempo di ascolto e dialogo dedicato al paziente, spiega la nota, ma questo tipo di approccio “è sempre più difficile in contesti sanitari in cronica carenza di personale”. «Abbiamo voluto questa campagna in risposta ai bisogni dei medici, che sempre più chiedono di poter lavorare con serenità», afferma il presidente Fnomceo Filippo Anelli. «Oggi i tanti stress, le carenze di personale e organizzative producono un aumento della medicina difensiva, che va a scapito dei pazienti e del sistema sanitario. Inoltre, spesso accadono eventi avversi che non sono l’espressione della volontà o dell’imperizia del medico, bensì di avvenimenti imponderabili. Eppure, spesso i medici vengono considerati i primi colpevoli e portati in giudizio. La legge sullo scudo penale tutela i medici fino al 31 dicembre 2024. Il merito è in buona parte del Parlamento che ha approvato questa norma su sollecitazione di larga parte della professione medica. Una professione che oggi chiede che queste tutele siano estese oltre la fine dell’anno, a garanzia del lavoro medico e del benessere dei cittadini».