 
        Via libera dell'Aula del Senato alla fiducia chiesta dal Governo sul Dl che detta ulteriori disposizioni urgenti per l'attuazione del Pnrr. I voti a favore sono stati 95, i contrari 68 e un astenuto.
Il provvedimento, che doveva essere convertito in legge entro il 1 maggio, ha così avuto il disco verde definitivo nel testo già approvato dalla Camera.
Il decreto-legge interviene sulla governance del Piano tenendo conto anche delle ultime intese sulla rimodulazione dei fondi e degli interventi concordate con Bruxelles.
Il provvedimento è arrivato 'blindato' al Senato dopo l'approvazione il 18 aprile scorso da parte della Camera. Dati i tempi ristretti, non sono stati esaminati in commissione Bilancio i 708 emendamenti e i 112 ordini del giorno presentati e la richiesta della fiducia ha precluso il loro esame in Aula.
Tra questi, le opposizioni puntavano a intervenire sulla norma introdotta a Montecitorio sulla possibile presenza nei consultori di 'soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità', considerata una apertura alle associazioni antiabortiste.
Con il decreto-legge, vengono stanziati circa 15 miliardi per completare le opere previste entro il 2026 e per sostenere quelle definanziate dal Pnrr e sostenute con il Pnc o con altri fondi (tra queste l'operazione 'ospedali sicuri'). Misure specifiche riguardano il rafforzamento della cabina di regia di Palazzo Chigi, anche attraverso l'attribuzione di poteri sostitutivi rispetto agli enti territoriali inadempienti. Il Dl prevede risorse anche per il Cnel e la stabilizzazione dei precari dell'amministrazione giudiziaria.
Con un ulteriore pacchetto di modifiche relative alla sanità, si dà la possibilità di prorogare i contratti dei medici specializzandi, e si chiude la questione degli studenti che lo scorso anno scolastico, frequentando il quarto anno superiore, hanno sostenuto, superandole, le prove di ammissione alla facoltà di Medicina.