
Secondo uno studio pubblicato su Lancet Neurology i bambini esposti in utero a farmaci anticonvulsivanti comunemente prescritti non hanno esiti peggiori nello sviluppo neurologico rispetto ai figli di donne che non assumono tali medicinali.
«Poter dire che l'assunzione di farmaci come lamotrigina e levetiracetam non esporrà il loro futuro bambino a un rischio maggiore di autismo o difficoltà di apprendimento ha un enorme impatto per le donne con epilessia che stanno prendendo in considerazione una gravidanza» afferma
Page Pennell, dell'Università di Pittsburgh (Stati Uniti), autrice senior dello studio.
I ricercatori hanno reclutato donne trattate per l'epilessia con lamotrigina e levetiracetam in venti centri medici negli Stati Uniti, e le hanno seguite insieme ai loro bambini nel corso della gravidanza e per diversi anni dopo il parto. Precedenti ricerche avevano evidenziato la necessità di monitorare attentamente il dosaggio dei farmaci antiepilettici e regolarlo per ottenere un adeguato controllo delle convulsioni senza compromettere la salute del feto. Il nuovo studio si è concentrato invece sul comprendere se l'esposizione a questi farmaci provocasse effetti sullo sviluppo neurologico a lungo termine. Per valutare gli effetti dell'esposizione fetale ai farmaci, gli esperti hanno testato il vocabolario e le capacità di comprensione verbale dei bambini all'età di tre anni, nonché la loro capacità di descrivere immagini semplici. I figli di donne con epilessia erano in grado di descrivere verbalmente oggetti e immagini semplici bene quanto i figli di donne senza epilessia, e anche la loro capacità di comprendere il linguaggio era paragonabile, evidenziando che sia lamotrigina che levetiracetam presentavano un basso rischio di influenzare negativamente i risultati cognitivi. In un'analisi secondaria gli autori hanno tuttavia scoperto che un alto dosaggio di levetiracetam nel terzo trimestre di gravidanza era correlato con effetti avversi sullo sviluppo neurologico del bambino, e raccomandano un monitoraggio particolarmente attento dei livelli ematici di questo farmaco e strategie di dosaggio ponderate. I ricercatori sottolineano, comunque, che saranno necessarie ulteriori ricerche per determinare se questi risultati valgano anche per altri farmaci antiepilettici meno comuni.
Lancet Neurology 2023. Doi: 10.1016/S1474-4422(23)00199-0
https://doi.org/10.1016/S1474-4422(23)00199-0