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Promuovere contenuti social di alta qualità in tema scientifico aumenta l'apprezzamento e il coinvolgimento del pubblico rispetto a contenuti più semplici e brevi.
Un esperimento italiano ha coinvolto professionisti della comunicazione e gestori di social media di paesi selezionati in Europa, applicando e testando raccomandazioni specifiche sulla comunicazione scientifica su vari temi per cinque mesi.I ricercatori hanno analizzato i feedback sui
post in termini di
engagement del pubblico evidenziando alcune differenze tra piattaforme, argomenti, e categorie di post. Per valutare l'effetto di queste raccomandazioni, hanno misurato la risposta ai contenuti, scoprendo che il coinvolgimento del pubblico è generalmente maggiore ai contenuti di qualità, soprattutto su Twitter rispetto a Facebook. Un approccio basato sui dati e co-progettato nello sviluppo di contro-strategie è quindi promettente per affrontare la disinformazione.
In particolare le raccomandazioni vertevano su 3 macroaree:
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Affidabilità e rigore scientifico: la comunicazione scientifica di qualità non si limita solo a fornire informazioni affidabili, ma fa luce anche sui meccanismi alla base della creazione e diffusione della conoscenza. In questa direzione, sono stati individuati i seguenti criteri di qualità: 1) riferimenti a fonti scientifiche e/o ufficiali rilevanti; 2) verifica dei contenuti; 3) dichiarare conflitti d'interesse; 4) promuovere una comunicazione equilibrata, ad esempio presentando commenti di esperti indipendenti e stakeholder e riflettendo la diversità nella società.
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Presentazione e stile: questa seconda area comprende una serie di elementi legati alla qualità dell'interazione con il pubblico. Questi criteri si concentrano sul modo in cui il contenuto scientifico viene creato e presentato. La sfida principale consiste nel riuscire a rendere attraente la comunicazione scientifica senza compromettere i suoi valori fondamentali, ovvero fiducia, obiettività e trasparenza.
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Impatto sulla società: questa terza area si concentra sulla missione sociale della comunicazione scientifica e su come può soddisfare i bisogni del pubblico. Nel dettaglio, gli esperti si sono concentrati in messaggi che potessero avere un ruolo nel promuovere cambiamenti positivi nella vita reale e quotidiana seguendo standard etici e tenendo conto della responsabilità sociale.
Seguendo post di Festival della scienza, account ufficiali di università, industrie e organizzazioni, giornalisti scientifici, riviste e giornali e di divulgatori ed esperti hanno raccolto 240 Tweet e 121 post Facebook che seguivano le raccomandazioni contro 6265 Tweet e 4410 post che non le seguivano.
I risultati mostrano un aumento complessivamente positivo del coinvolgimento, statisticamente significativo, rispetto ai contenuti dei social media per i quali non sono state considerate le raccomandazioni. La variazione è stata particolarmente pronunciata su Twitter, con un miglioramento approssimativo di almeno due volte nei preferiti e nei retweet. Nonostante su Facebook, in linea generale, questo miglioramento non sia evidente, si è comunque potuto vedere un miglioramento statisticamente significativo per i post riguardanti intelligenza artificiale e riscaldamento climatico.
Altra nota riguarda il tema vaccini: se su Twitter si è potuto fare un confronto questo non si è potuto fare su Facebook dove, tra gli account selezionati, nessuno ha fatto post che non seguissero le raccomandazioni fatte.
Nel complesso, lo
studio dimostra che i social media possono essere un canale efficace per promuovere l'interesse del pubblico verso la scienza e che i contenuti di qualità sono in grado di coinvolgere più utenti. Inoltre, l'esperimento mette in evidenza i vantaggi offerti dal seguire specifiche raccomandazioni di comunicazione collaborando con specifici esperti per fornire agli utenti contenuti di qualità.