La Food and Drug Administration (Fda) statunitense ha esteso la propria indagine interna sui presunti decessi correlati al vaccino anti-Covid, includendo ora nella revisione tutte le fasce d’età della popolazione americana. L’inchiesta – riferiscono fonti mediatiche negli Stati Uniti – riguarda eventi segnalati negli anni scorsi e rientra in un più ampio processo di valutazione della sicurezza dei vaccini.
L’allargamento dell’analisi arriva a poche settimane da un annuncio che aveva fatto molto discutere negli Usa: l’agenzia aveva parlato della “scoperta di almeno 10 morti infantili” potenzialmente riconducibili alla vaccinazione, pur senza diffondere dati ufficiali a sostegno dell’ipotesi. La comunicazione aveva alimentato forti polemiche nel mondo scientifico e tra gli operatori sanitari. A confermare oggi l’avvio di una revisione più ampia è stato Andrew Nixon, portavoce del ministro della Salute Robert Kennedy, che ha ribadito come la Fda stia conducendo “un’investigazione completa, nella popolazione di ogni età”. Nixon non ha specificato quali basi dati verranno analizzate né i tempi previsti per una conclusione dell’indagine. Sul fronte scientifico cresce intanto la preoccupazione per il clima sempre più teso tra il ministero della Salute Usa e la stessa comunità medico-scientifica. Diversi esperti denunciano un’escalation nelle dichiarazioni che mettono in dubbio l’efficacia e la sicurezza dei vaccini, alimentando un dibattito già molto polarizzato nel Paese.
Nelle scorse settimane, Vinay Prasad, direttore scientifico per la ricerca della Fda, ha annunciato l’arrivo di procedure più stringenti per l’approvazione e l’autorizzazione all’uso dei vaccini, un orientamento che secondo molti osservatori rischia di rallentare i processi regolatori e di indebolire la fiducia nelle campagne vaccinali. In attesa di chiarimenti ufficiali e dati definitivi, la Fda prosegue dunque il lavoro di revisione.