L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha comunicato la conclusione dell’epidemia di Ebola nella provincia del Kasai, nella Repubblica Democratica del Congo, dopo 42 giorni senza nuovi casi dall’ultima dimissione del 19 ottobre. Il focolaio, segnalato a inizio settembre, ha registrato complessivamente 64 casi, di cui 53 confermati e 11 probabili, con 45 decessi.
“A nome del governo, e tenendo conto di tutti gli indicatori scientifici e operativi che confermano l’interruzione della catena di trasmissione del virus, dichiaro ufficialmente la fine della 16ª epidemia di Ebola nella Repubblica democratica del Congo”, ha dichiarato Samuel Roger Kamba, ministro della Salute pubblica, dell’Igiene e del Welfare sociale.
Il virus ha circolato nella zona sanitaria di Bulape, comunità rurale caratterizzata da limitate infrastrutture stradali e di telecomunicazione. Per sostenere la risposta nazionale sono stati dispiegati 112 esperti dell’OMS e consegnate oltre 150 tonnellate di forniture e attrezzature mediche destinate alla protezione degli operatori sanitari e delle comunità.
Nel corso dell’intervento è stata inoltre istituita una nuova struttura di cura, il Modulo per il trattamento delle malattie infettive (IDTM), sviluppato da OMS, World Food Programme e partner, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza degli operatori e l’assistenza ai pazienti. Parallelamente è stato attivato un intervento per il rafforzamento delle infrastrutture sanitarie locali, compresa l’installazione di un sistema di approvvigionamento idrico presso l’ospedale di Bulape.
In ambito vaccinale sono state oltre 47.500 le persone immunizzate contro Ebola, partendo dai contatti dei casi positivi e successivamente estendendo l’azione alle comunità dell’area. Gavi, Alleanza per i vaccini ha garantito la distribuzione di oltre 48.000 dosi provenienti dalle scorte globali.
Con la dichiarazione di conclusione del focolaio entra ora in vigore un periodo di 90 giorni di sorveglianza rafforzata. È attivo anche un programma di assistenza ai sopravvissuti, istituito con il supporto dell’OMS e dei partner.