Con l’arrivo dei primi casi di influenza, i medici di famiglia lanciano l’allarme e rinnovano l’invito alla prevenzione. “Il primo consiglio, a prescindere dalla Regione, è vaccinarsi — afferma Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg —. È un imperativo per le persone fragili, chi soffre di patologie croniche, gli over 60 e i bambini per i quali sono disponibili le formulazioni con spray nasale”. Dopo una stagione influenzale particolarmente intensa in Australia e Giappone, anche in Italia si prevede un virus “piuttosto aggressivo”. Oltre al vaccino, Scotti ricorda le regole base di igiene: “Lavarsi spesso le mani, evitare di toccarsi bocca e naso e, in luoghi affollati o sui mezzi pubblici, indossare la mascherina, soprattutto se si è fragili o si hanno sintomi. È una questione di civiltà”.
Tra le buone abitudini da riscoprire, anche l’alimentazione e lo stile di vita: “Bere molto, mangiare verdura e frutta ricche di vitamina C rafforza le difese immunitarie. Non tutte le persone che entrano in contatto con un virus si ammalano: un sistema immunitario forte può risolvere il problema anche in modo asintomatico”, spiega Scotti. Attenzione anche agli sbalzi termici: “Vestirsi a cipolla aiuta a evitare irritazioni delle mucose, che favoriscono l’attecchimento del virus. E i più giovani dovrebbero proteggere i nonni lavandosi spesso le mani e usando la mascherina se hanno sintomi”. Nelle scuole, aggiunge, “finché le temperature lo consentono, è utile mantenere una finestra aperta ed evitare ambienti troppo caldi e secchi”.
Un richiamo alla vaccinazione arriva anche dagli igienisti: “Non è solo una misura individuale di protezione, ma un investimento per la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale”, sottolinea Roberta Siliquini, professore ordinario di Igiene all’Università di Torino e past president della Società Italiana di Igiene (Siti). “Un quarto degli anziani convive con almeno due patologie croniche: vaccinarsi significa prevenire complicanze, ridurre i ricoveri e alleggerire le liste d’attesa”. Oltre all’influenza e al Covid-19, Siliquini raccomanda i vaccini contro pneumococco e Herpes zoster: “Sono fondamentali per proteggere i pazienti oncologici, reumatologici o diabetici, nei quali anche una semplice infezione può compromettere la continuità delle cure. La vaccinazione è una misura semplice, ma determinante per garantire salute e stabilità terapeutica ai più fragili”.