Slitta l’entrata in vigore del Profilo sanitario sintetico (Pss), inizialmente prevista per il 30 settembre. Secondo quanto appreso dall’Adnkronos Salute, la proroga sarà formalizzata con un decreto in Conferenza Stato-Regioni il 2 ottobre. Il termine potrebbe essere spostato a dicembre o addirittura a marzo, per consentire il completamento delle attività di implementazione.
Il Pss, integrato nel Fascicolo sanitario elettronico 2.0, raccoglie dati clinici essenziali del paziente – anagrafica, patologie croniche, allergie, terapie farmacologiche, trapianti, anamnesi familiare – ed è accessibile anche in pronto soccorso senza consenso esplicito, per garantire la presa in carico in caso di emergenza.
La decisione di rinviare arriva dopo le criticità sollevate dal presidente dell’Ordine dei medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, che ha avvertito: “Potrà apportare migliorie nell’assistenza dei cittadini italiani, ma presenta numerose e pesanti criticità connesse con cybersicurezza, privacy, aspetti etici e medico-legali. Sarà uno strumento a cui approcciarsi con grande cautela da parte dei colleghi che si troveranno a compilarlo”.
Il rinvio recepisce anche le difficoltà operative segnalate dalla Fimmg, che aveva giudicato “impossibile” l’avvio a causa dell’inadeguatezza dei software gestionali degli studi di medicina generale, con rischio di aggravio burocratico.
Più positivo il commento dell’Ordine dei medici di Roma: per il presidente Antonio Magi, il Pss “rappresenta un passo importante verso un Ssn più efficiente e integrato”, a patto però di includere anche i dati della specialistica ambulatoriale e ospedaliera e di vigilare su privacy e carichi amministrativi.