L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato un appello ai governi per rafforzare le misure di contrasto al fumo, evidenziando come l’industria del tabacco stia ostacolando in modo crescente i progressi nei Paesi di tutto il mondo. Il messaggio è stato diffuso in occasione della presentazione del rapporto Global Tobacco Epidemic 2025, durante la Conferenza mondiale sul controllo del tabacco.
Secondo le stime aggiornate al 2022, i consumatori adulti di tabacco sono 1,25 miliardi. Ogni anno il fumo passivo provoca circa 1,3 milioni di morti. Il rapporto, realizzato con il supporto di Bloomberg Philanthropies, fotografa uno scenario fatto di progressi significativi, ma disomogenei, nell’adozione delle sei misure del pacchetto MPOWER (Monitorare, Proteggere, Offrire aiuto, Avvertire, Rinforzare, Tassare). Dal 2007 a oggi, 155 Paesi hanno introdotto almeno una misura, passando da 1 a oltre 6,1 miliardi di persone protette da almeno un intervento di controllo.
Restano tuttavia 40 Paesi privi di politiche antifumo e oltre 30 che consentono ancora la vendita di sigarette senza avvertenze sanitarie. “Vent’anni dopo l’adozione della Convenzione quadro dell’OMS per il controllo del tabacco possiamo celebrare molti successi, ma l’industria continua a evolversi, e anche noi dobbiamo farlo”, ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Le avvertenze grafiche sui pacchetti sono ora obbligatorie in 110 Paesi (contro i 9 iniziali) e coprono il 62% della popolazione mondiale. Sono 25 i Paesi che hanno introdotto il packaging neutro. Restano però escluse molte forme di tabacco non da fumo e in oltre 60 Paesi manca ancora una normativa sulle sigarette elettroniche.
Ad oggi, solo quattro Paesi (Brasile, Mauritius, Paesi Bassi e Turchia) applicano tutte le misure del pacchetto MPOWER. Altri sette ne attuano cinque. L’Italia ha completato tre misure su sei, due risultano solo parzialmente implementate. I servizi pubblici per smettere di fumare sono garantiti solo al 33% della popolazione mondiale.
Dal 2022, sei Paesi – tra cui Indonesia, Slovenia e Uzbekistan – hanno adottato leggi per spazi pubblici totalmente smoke-free. Tuttavia, oltre 100 Paesi non hanno condotto alcuna recente campagna mediatica contro il fumo. Attualmente, solo il 36% della popolazione mondiale vive in Stati che promuovono campagne di qualità, contro il 19% del 2022.
Sul fronte fiscale, i progressi restano limitati. Solo tre Paesi hanno aumentato le tasse sul tabacco a livelli dissuasivi negli ultimi tre anni. In totale, 134 Paesi non applicano una tassazione efficace. Solo 68 hanno divieti pubblicitari giudicati adeguati.
“Occorre colmare le lacune, rafforzare l'applicazione delle normative e investire in strumenti collaudati che salvano vite umane”, ha dichiarato Ruediger Krech, direttore della Promozione della Salute dell’OMS. “Nessun Paese e nessuna persona deve essere lasciata indietro nella lotta contro il tabacco”.