È stato firmato in Puglia l’Accordo Integrativo Regionale (Air) per la medicina generale. Il nuovo contratto prevede un investimento di circa 80 milioni di euro destinati alla riorganizzazione della medicina territoriale, all’introduzione di collaboratori di studio e infermieri nei team medici e al superamento delle vecchie forme associative con l’ingresso di tutti i professionisti nelle Aggregazioni Funzionali Territoriali (Aft). L’intesa coinvolge la Regione Puglia e le principali sigle sindacali e ordini professionali.
“Un modello da esportare a livello nazionale”, ha commentato Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei Medici di Bari e della Federazione nazionale degli Ordini. “Questo accordo si inserisce nel dibattito nazionale sulla riforma della medicina generale, proponendo una strada alternativa alla dipendenza. Fa bene ai pazienti, al servizio sanitario e all’occupazione”. Anelli ha sottolineato l’importanza del rapporto fiduciario tra medico e paziente, che “non può essere ridotto a una procedura amministrativa né confinato entro fasce orarie”. L'accordo, secondo il presidente, nasce da un processo di partecipazione e dialogo e contribuirà a rafforzare la medicina territoriale anche sul fronte occupazionale.
Soddisfazione anche da parte della Federazione dei Medici Territoriali (Fmt). “È un contratto significativo per l’impegno finanziario e innovativo per la riorganizzazione della medicina del territorio”, ha dichiarato la segretaria regionale Anna Lampugnani. “Sono previste risorse per tutti i medici per assumere collaboratori e infermieri, e si ridefiniscono le vecchie medicine di gruppo e di rete, con nuove indennità”. Fmt chiede ora la pubblicazione delle zone carenti e misure per incentivare i settori del 118 e della medicina penitenziaria.
Per lo Smi (Sindacato Medici Italiani), l’accordo rappresenta “un passo avanti in difesa della professione medica”. Secondo Delia Epifani, segretaria regionale, l’Air “garantisce equità tra i medici, prevedendo per tutti un’indennità all’ingresso nelle Aft, finora non erogata”. Viene inoltre stabilita la presenza di personale di supporto negli studi medici, “per ridurre i carichi burocratici e permettere ai medici di dedicarsi maggiormente ai pazienti”. Lo SMI chiede ora di riaprire le trattative per le aree della Continuità Assistenziale, del 118 e della medicina penitenziaria, considerate strategiche per la medicina territoriale.
L’accordo ha durata biennale, 2025-2026, ma la Regione Puglia si è impegnata a garantire i finanziamenti anche per gli anni successivi.