Il farmaco sperimentale lepodisiran, sviluppato da Eli Lilly, ha mostrato un’efficacia significativa nel ridurre i livelli di lipoproteina(a) Lp(a), un noto fattore genetico di rischio cardiovascolare. Secondo i dati di uno studio di fase intermedia presentati al congresso dell’American College of Cardiology a Chicago, il farmaco ha ridotto i livelli di Lp(a) del 93,9% rispetto al placebo, dopo una o due somministrazioni da 400 mg a sei mesi.
Alla sperimentazione hanno partecipato 210 pazienti: 141 hanno ricevuto una o due dosi da 400 mg di lepodisiran, mentre 69 sono stati trattati con un placebo. I ricercatori hanno inoltre evidenziato che non è stato riportato alcun evento avverso grave legato al farmaco. Il coordinatore della ricerca, il cardiologo Steven Nissen della Cleveland Clinic, ha sottolineato l’importanza del risultato: “Abbiamo a disposizione un farmaco capace di ridurre la lipoproteina(a) con somministrazioni molto diradate nel tempo”.
Lp(a) è un tipo di lipoproteina associata a un aumento del rischio di infarto, ictus, stenosi aortica e arteriopatia periferica. Si stima che oltre 1,4 miliardi di persone al mondo, inclusi 64 milioni di statunitensi, abbiano problemi cardiovascolari. A differenza del colesterolo LDL (il cosiddetto “colesterolo cattivo”), non esistono attualmente terapie approvate per trattare il livello di Lp(a) e la popolazione di origine africana è tra le più esposte al rischio.
Lepodisiran è già stato avviato alla fase finale della sperimentazione clinica. Tuttavia, come ha precisato Nissen, saranno necessari studi di ampie dimensioni per dimostrare che la riduzione della Lp(a) si traduce in una minore incidenza di eventi cardiovascolari. Eli Lilly ha avviato un secondo studio di fase 3 e prevede di completare l’arruolamento dei pazienti entro il 2025.
Cristoforo Zervos