La nuova edizione dell'Informatore Farmaceutico 2025 si apre con una prefazione del Presidente dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), Robert Nisticò, in cui il tema centrale è l'importanza cruciale di un'informazione farmaceutica chiara, aggiornata e scientificamente fondata, soprattutto in un contesto dove le fake news rappresentano una minaccia costante.
“Viviamo un’epoca di enormi stimoli e rivoluzioni in ambito farmaceutico. L’innovazione farmaceutica rappresenta uno dei pilastri fondamentali per garantire a tutti i cittadini l’accesso equo alle terapie più avanzate. In un contesto caratterizzato da rapide evoluzioni scientifiche, nuove sfide regolatorie e crescenti esigenze di sostenibilità del sistema sanitario, ma contraddistinto anche dalla rapida diffusione di notizie tramite il web e i social media, la qualità dell’informazione è messa costantemente alla prova dal fenomeno delle fake news”.
Nel numero, attualmente in prevendita, Nisticò sottolinea come la disinformazione può generare rischi concreti per la salute pubblica, influenzando scelte terapeutiche errate, minando la fiducia nei farmaci e nei vaccini, e creando ostacoli all'adozione di terapie salvavita. “La recente esperienza globale con la pandemia ha evidenziato quanto sia cruciale una comunicazione chiara, basata su evidenze scientifiche e regolatorie”.
L'Informatore Farmaceutico, in questo scenario, si conferma uno “strumento essenziale per tutti coloro che operano nell’ambito della salute, fornendo aggiornamenti puntuali e autorevoli sulle caratteristiche dei farmaci, sulle normative vigenti e sulle linee guida che regolano il loro utilizzo”. La sua funzione va oltre la mera raccolta dati: rappresenta un baluardo contro la disinformazione, contribuendo a costruire una cultura della salute più solida e consapevole.
Nisticò esprime la certezza che l'edizione 2025 dell'Informatore sarà una risorsa preziosa per gli operatori sanitari e un riferimento autorevole anche per i cittadini, che sempre più chiedono informazioni accessibili e chiare. Un invito, dunque, a considerare l'informazione scientifica non solo come un dovere professionale, ma come un impegno collettivo per la tutela della salute pubblica.