Nuove strategie contro il fumo. Temi e prospettive degli esperti nei risultati del primo consensus paper italiano
Fumo
18/02/2025

Il fumo in Italia e in Europa: epidemiologia, fattori di rischio e prodotti alternativi

Il fumo continua a essere una sfida significativa per la salute pubblica in Italia, con una prevalenza stabile tra il 20% e il 24% dal 2007 al 2022. Secondo i dati più recenti dell'Istituto Superiore di Sanità e dell'Istat, rispettivamente circa il 24% degli italiani tra i 18 e i 69 anni e il 19,3% dei cittadini sopra i 14 anni fumano

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Il fumo continua a essere una sfida significativa per la salute pubblica in Italia, con una prevalenza stabile tra il 20% e il 24% dal 2007 al 2022.1 Secondo i dati più recenti dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell'Istat, rispettivamente circa il 24% degli italiani tra i 18 e i 69 anni e il 19,3% dei cittadini sopra i 14 anni fumano (erano il 20,9% nel 2013).2.3 In termini assoluti, il dato corrisponde a circa 10 milioni di persone, una fotografia ancora lontana dagli obiettivi fissati a livello internazionale per il nostro Paese: circa il 16% (secondo quanto riportato dalla Commissione Europea nell'Europe’s Beating Cancer Plan) entro il 2025 e il 5% entro il 2040.
È cruciale adottare nuove strategie per affrontare questo problema. Conoscere i dati epidemiologici è essenziale per comprendere le abitudini dei cittadini e sviluppare strategie efficaci per ridurre il numero di fumatori e proteggere anche la salute dei non fumatori.
Il fumo rappresenta infatti il principale fattore di rischio modificabile per lo sviluppo di diverse malattie non trasmissibili, tra cui malattie cardiovascolari, respiratorie4 e vari tipi di cancro. «Parliamo di sostanze cancerogene, aterogene e pro-infiammatorie che determinano danni a polmoni, vescica, sistema cardiovascolare e respiratorio, causando patologie come la broncopatia cronica ostruttiva», sottolinea Vincenzo Contursi, Presidente Nazionale SIICP.*
Se gli effetti nocivi del fumo di sigaretta sono ben noti, negli ultimi anni la ricerca ha approfondito su diversi piani (chimico, preclinico e clinico) i prodotti innovativi, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato, anche al fine di comprendere come un inferiore profilo di esposizione a sostanze nocive o potenzialmente tali possa risultare in un effetto relativo sulla “curva del rischio” di chi, nonostante tutto, non smette di fumare.
Le sigarette elettroniche, o e-cig, sono dispositivi che riscaldano un liquido con o senza nicotina e aromi, producendo un aerosol da inalare. I prodotti a tabacco riscaldato, o HTP, sono dispositivi che riscaldano il tabacco per generare un aerosol contenente nicotina, senza bruciare il tabacco. In entrambi i casi appena citati si rileva l’assenza di combustione, che comporta una riduzione significativa della produzione di numerose sostanze chimiche nocive che si formano proprio durante la combustione del tabacco tipica delle sigarette. Lo snus è costituito da bustine contenenti tabacco umido in polvere da posizionare nel fornice gengivale. Non richiede combustione e la nicotina viene assorbita attraverso la mucosa orale. Popolare in alcuni paesi scandinavi, non è autorizzato alla commercializzazione nel resto d’Europa, inclusa l’Italia. Infine, le nicotine pouches sono bustine contenenti nicotina senza tabacco, che vengono assorbite attraverso la mucosa orale. A differenza dello snus, queste sono commercializzate in diversi paesi dell’Unione Europea.
È noto che questi prodotti contengono nicotina, che causa dipendenza e non è esente da rischi. Ciononostante, la nicotina non è direttamente cancerogena e non è la causa primaria delle patologie correlate al fumo. Secondo l'FDA, non è la nicotina ad essere cancerogena, bensì la complessa miscela di sostanze chimiche presenti nel fumo di tabacco, responsabile di gravi malattie come il cancro, le malattie cardiovascolari e respiratorie.5 Inoltre, evidenze scientifiche comprovate da rilevanti autorità internazionali, tra cui la FDA americana, indicano che per chi decide di continuare a fumare, passare completamente a prodotti alternativi riduce significativamente l’esposizione alle sostanze dannose prodotte dalla combustione.6
«Purtroppo, i dati dimostrano che da 10 anni a questa parte la percentuale di fumatori è rimasta grossomodo invariata tra il 20% e il 25% della popolazione» il Professor Francesco Fedele, Presidente dell'Istituto Nazionale Ricerche Cardiovascolari (INRC). «È chiaro che l'ideale sarebbe che i fumatori smettessero di fumare e che non si iniziasse a fumare. La nicotina è una sostanza che causa dipendenza; il tabacco contiene sostanze nocive e la combustione del tabacco aumenta queste sostanze nocive in circolo. Allora, se si adottano strategie che comportano l'utilizzo di prodotti che non prevedono la combustione, questa può essere una via da percorrere per ridurre il rischio, almeno di esposizione, a queste sostanze nocive».*
Il fumo è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, incluso l'ictus ischemico. Le sostanze presenti nel fumo di sigaretta, come il monossido di carbonio, i radicali liberi e altre tossine, possono danneggiare l'endotelio, promuovere la formazione di placche aterosclerotiche e favorire la liberazione di citochine infiammatorie, instaurando uno stato pro-trombotico. La nicotina aumenta temporaneamente la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e la vasocostrizione, causando spasmi nei vasi sanguigni, comprese le arterie coronarie. Tuttavia, come già accennato, la nicotina non ha potere cancerogeno ed è solo parzialmente responsabile dei danni cardiovascolari, principalmente attribuiti alle altre sostanze tossiche del fumo.7,8,9
Anche la salute sessuale può essere influenzata dal fumo. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, negli uomini il fumo può aumentare il rischio di disfunzione erettile, mentre smettere di fumare può ridurre questo rischio o migliorare i sintomi.10 Gli effetti negativi del fumo sulla salute sessuale sono legati a processi di natura vascolare.
Fumare può aumentare il rischio di osteoporosi e fratture: il fumo, infatti, può agire sull’attività degli osteoclasti e degli osteoblasti, cellule preposte alla crescita e allo sviluppo dell’osso. Il fumo aumenterebbe l’attività degli osteoclasti e diminuirebbe quella degli osteoblasti, riducendo i depositi di calcio e aumentando il rischio di osteoporosi secondaria.11
Pertanto, la prevenzione dell'inizio del fumo e la promozione della cessazione rimangono le strategie prioritarie per ridurre i rischi correlati al fumo. Tuttavia, la prevalenza del fumo è rimasta stabile per circa 15 anni, e ciò richiede uno sforzo aggiuntivo da parte della comunità medico-scientifica e dei decisori. È necessario rafforzare le strategie attuali e, laddove non sia possibile eliminare il rischio, cercare di limitare i pericoli derivanti dall'esposizione ai prodotti della combustione.

*Interventi visionabili all’interno dello speciale

Bibliografia:
1) Istituto Superiore di Sanità (ISS). (2022). La sorveglianza PASSI: Il fumo di tabacco. Accessibile a: https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/fumo
2) Istituto Superiore di Sanità (ISS) (2024). Comunicato Stampa N°30/2024 - In Italia fuma un adulto su 4, ma tra i giovani il 30% usa almeno uno tra sigaretta, tabacco riscaldato o e-cig e raddoppia il policonsumo. https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n-30/2024-in-italia-fuma-un-adulto-su-4-ma-tra-i-giovani-il-30-usa-almeno-uno-tra-sigaretta-tabacco-riscaldato-o-e-cig-e-raddoppia-il-policonsumo
3) Istat. Italiani meno sedentari. Stabili eccesso di peso, alcol a rischio, abitudine al fumo. Statistiche Report 2023. 2024. Accessibile a: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2024/12/Fumo_Alcol_eccosso-di-peso_sedentarieta_Anno-2023.pdf
4) Gan H, Hou X, Zhu Z, Xue M, Zhang T, Huang Z, Cheng ZJ, Sun B. Smoking: a leading factor for the death of chronic respiratory diseases derived from Global Burden of Disease Study 2019. BMC Pulm Med. 2022 Apr 20;22(1):149. doi: 10.1186/s12890-022-01944-w. PMID: 35443660; PMCID: PMC9019969.
5) FDA, https://www.fda.gov/tobacco-products/health-effects-tobacco-use/nicotine-why-tobacco-products-are-addictive
6) Cohen G, Bellanca CM, Bernardini R, Rose JE, Polosa R. Personalized and adaptive interventions for smoking cessation: Emerging trends and determinants of efficacy. iScience. 2024 Oct 22;27(11):111090. doi: 10.1016/j.isci.2024.111090
7) Jeong SM, Jeon KH, Shin DW, Han K, Kim D, Park SH, Cho MH, Lee CM, Nam KW, Lee SP. Smoking cessation, but not reduction, reduces cardiovascular disease incidence. Eur Heart J. 2021 Oct 21;42(40):4141-4153. doi: 10.1093/eurheartj/ehab578. PMID: 34431997.
8) Salahuddin S, Prabhakaran D, Roy A. Pathophysiological Mechanisms of Tobacco-Related CVD. Glob Heart. 2012 Jul;7(2):113-20. doi: 10.1016/j.gheart.2012.05.003; Food & Drug Administration (FDA). Nicotine is why tobacco products are addictive. 31 May 2024. https://www.fda.gov/tobacco-products/health-effects-tobacco-use/nicotine-why-tobacco-products-are-addictive).
9) Shah RS, Cole JW. Smoking and stroke: the more you smoke the more you stroke. Expert Rev Cardiovasc Ther. 2010 Jul;8(7):917-32. doi: 10.1586/erc.10.56. PMID: 20602553; PMCID: PMC2928253.
10) Cao S, Yin X, Wang Y, Zhou H, Song F, Lu Z. Smoking and risk of erectile dysfunction: systematic review of observational studies with meta-analysis. PLoS One. 2013;8(4):e60443. doi: 10.1371/journal.pone.0060443. Epub 2013 Apr 3. PMID: 23573257; PMCID: PMC3616119.
11) Tarantino U, Cariati I, Greggi C, Gasbarra E, Belluati A, Ciolli L, Maccauro G, Momoli A, Ripanti S, Falez F, Brandi ML. Skeletal System Biology and Smoke Damage: From Basic Science to Medical Clinic. Int J Mol Sci. 2021 Jun 21;22(12):6629. doi: 10.3390/ijms22126629. PMID: 34205688; PMCID: PMC8234270.

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