Sciopero e sit-in sotto il ministero della Salute per i medici della sanità privata, che chiedono il rinnovo del contratto di lavoro fermo da vent’anni. La mobilitazione, organizzata dalla Cimop (Confederazione italiana medici ospedalità privata) e sostenuta dalla Federazione Cimo-Fesmed, denuncia il mancato adeguamento contrattuale dei medici dipendenti delle strutture private accreditate con il Servizio sanitario nazionale (Ssn).
"I medici del privato accreditato aspettano da 20 anni il rinnovo del contratto, mentre i fondi pubblici destinati alla sanità privata sono aumentati, arricchendo le aziende ma non chi lavora", ha dichiarato Carmela De Rango, segretario nazionale Cimop. "Svolgiamo le stesse mansioni dei colleghi nel pubblico, ma con stipendi dimezzati. Siamo stufi di essere considerati essenziali solo quando fa comodo, senza che i nostri diritti vengano rispettati".
Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed, critica la posizione delle associazioni datoriali Aiop e Aris: "Chiedere che lo Stato copra totalmente il costo del rinnovo è un ricatto inaccettabile. Il contributo pubblico alla sanità privata è cresciuto esponenzialmente, ma non si può pensare di fare profitti sulle spalle dei medici".
Fnomceo si dice disponibile a mediare per una soluzione, ma insiste sulla necessità di una trattativa concreta: "Non possiamo più tollerare che i medici del privato restino senza un contratto di lavoro rinnovato".