Sempre meno medici in corsia, non di rado con contratti a tempo determinato, retribuzioni del 22% più basse rispetto ai colleghi di molti Paesi europei e impegnati a confrontarsi con un contesto aggressivo che sempre più spesso sfocia nella violenza. Da qui, i dati sul burnout che coinvolge il 52% dei medici e il 45% degli infermieri. Sullo sfondo le grandi innovazioni rappresentate dall'Intelligenza Artificiale e dalla riorganizzazione della sanità prevista dal Pnrr. È il ritratto del personale sanitario italiano che emerge dal Rapporto su Salute e Ssn dell’Osservatorio Salute, Legalità, Previdenza di Fondazione Enpam e Eurispes.
Secondo il report medici e infermieri italiani sono tra i meno ricchi, in fatto di stipendi, rispetto ai colleghi degli altri Paesi Ocse. Dal confronto nell'area dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico emerge, infatti, che il reddito annuale dei medici specialisti in Italia è quasi del 22% più basso della media, "con penalizzazioni molto forti rispetto a Svizzera, Olanda, Germania, Irlanda e rilevanti anche con Danimarca e Regno Unito", indica il report.
Anche per il reddito medio annuale degli infermieri ospedalieri l'Italia si colloca oltre il 22% al di sotto della media Ocse. In Italia, inoltre, "abbiamo 1,8 medici ogni mille abitanti, con un'età media di 50,5 anni, dove la classe di età compresa tra 60 e 64 anni è ancora la più numerosa. Per il personale infermieristico, invece, l'età media è pari a 46,9 anni, con un rapporto rispetto alla popolazione residente di 4,71 per mille, che sale al 5,04 se si considerano anche gli ospedali equiparati al pubblico".
Per quel che riguarda la crescita del personale sanitario, a partire dal 2008, ricostruisce il rapporto, si è arrestata dopo essersi protratta per oltre 30 anni. Per esempio, nel 2014 sono stati assunti 80 dipendenti ogni 100 andati in pensione, nel 2015 si è scesi a 70 ogni 100, nel 2017 98 ogni 100. Di pari passo è aumentato il lavoro flessibile: nel 2018, nel comparto sanità si è concentrato il 45% dell'utilizzo di unità annue a tempo determinato di tutta la Pubblica amministrazione (35.481 su 79.620). Un ulteriore incremento, c'è stato negli ultimi anni, specie durante la pandemia: tra il 2019 e il 2022 il ricorso al personale a tempo determinato è aumentato del 44,6%. "Il blocco del turnover, e dunque la carenza cronica di personale all'interno delle strutture sanitarie - spiegano gli estensori del rapporto - da decenni costringe gli operatori a sforzi prolungati, continui e ad alto coinvolgimento fisico e psicologico". Il fenomeno del burnout riguarda soprattutto le donne. Il personale femminile è anche vittima di circa i due terzi delle 18.000 aggressioni a danno dei sanitari e continua a scontare un forte svantaggio legato al genere: più di due terzi dei lavoratori del settore sanitario oggi sono donne, ma le posizioni dirigenziali e apicali sono ancora appannaggio degli uomini. Nel caso dei medici, per esempio, le donne rappresentano il 51,3% della professione, ma solo il 19,2% dei primari è di sesso femminile. In questo scenario si inserisce l'innovazione che promette di rivoluzionare la medicina: l'Intelligenza Artificiale, la telemedicina, la robotica. "Nei cambiamenti in atto - demografico, generazionale, valoriale, tecnologico - la professione medica deve riconquistare rilevanza sociale e autorevolezza", ha affermato il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti. "Per riappropriarci dell'ars medica dobbiamo ripartire dalla sua definizione e quindi da: scienza, coscienza e sapienza, ben consapevoli che l'Intelligenza artificiale, nel suo essere pervasiva, cambierà pratiche, politiche ed etica". "Occuparsi di salute richiede un approccio olistico, intersettoriale, dinamico, nazionale e internazionale, ma richiede anche la capacità di calarsi, di volta in volta, in precise aree disciplinari o problematiche specifiche, al fine di osservarle, analizzarle e formulare osservazioni e proposte. Il Rapporto che presentiamo oggi si sviluppa proprio lungo queste direttrici", ha aggiunto il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara.