"Snami esprime profonda preoccupazione per le gravi ricadute del Decreto legislativo 64/2024, che entrerà in vigore in via sperimentale dal primo gennaio 2025. Il provvedimento introduce l'obbligo per i medici di medicina generale di frequentare un corso di formazione specifico per continuare a certificare atti fondamentali, come quelli legati al riconoscimento delle invalidità civili e ad altre pratiche essenziali". Così il presidente nazionale Snami, Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani, in una nota.
"Questo decreto - avverte Testa - rischia di compromettere l'intero sistema di certificazione delle invalidità, creando un vuoto operativo che penalizzerà in primis i cittadini, soprattutto quelli più fragili. Con l'introduzione di questo nuovo obbligo, si ridurrà drasticamente il numero di medici abilitati, lasciando molti pazienti senza risposte e allungando ulteriormente i tempi di attesa. Si tratta di una scelta che non tiene conto delle conseguenze pratiche per la popolazione e delle difficoltà che i medici di famiglia già affrontano ogni giorno".
A fare eco alle preoccupazioni di Testa è Matteo Picerna, vicesegretario nazionale e presidente Snami Trieste: "Il rischio reale - dice - è quello di un blocco delle procedure di certificazione. Già oggi i medici di famiglia sono gravati da un carico burocratico insostenibile, e aggiungere un ulteriore adempimento formativo non farà che peggiorare la situazione. I cittadini potrebbero trovarsi impossibilitati ad accedere ai benefici legati al riconoscimento delle invalidità, con conseguenze gravissime per chi dipende da queste certificazioni per ottenere supporto sociale e sanitario".