Dall’influenza e le vaccinazioni alla presa in carico del paziente anziano e fragile, dalla nuova sanità territoriale alla formazione delle nuove generazioni di medici di famiglia. Saranno molti i temi al centro del prossimo Congresso nazionale della Società italiana di medici di medicina generale che si terrà a Firenze dal 28 al 30 novembre. Il presidente della Simg, Alessandro Rossi, ha anticipato ai microfoni di Sanità33 gli obiettivi di questa edizione. “Sarà la più grande occasione di riunione della grande comunità della medicina generale italiana – afferma - contiamo già oltre 3.000 iscritti sia nella parte online che nella parte in presenza”. Il titolo scelto quest’anno è ‘La qualità non si nasconde’, “noi siamo sempre stati propugnatori del perseguimento della qualità nelle attività, nelle funzioni e nei compiti della medicina generale con le nostre proposte e i nostri strumenti di promuovere la professione”, spiega Rossi.
“Ci troviamo in un periodo particolarmente complicato per il Ssn, e in particolare per la medicina generale. La nostra risposta consiste nella condivisione di un’idea di una professione che può evolvere e stare al passo con i tempi, purché sia sostenuta dalle istituzioni e alla condizione che, come promesso proprio durante la pandemia, si dia un supporto alle cure territoriali, che servono non solo per proteggere gli ospedali e i Pronto Soccorso che sono in una situazione critica, ma la popolazione stessa, che è sempre più anziana e con molte comorbidità. In questa direzione realizziamo la formazione del Medico di Medicina Generale del domani. Non esiste un SSN pubblico ed efficiente senza cure primarie al passo coi tempi”, evidenzia il presidente della Simg.
Oltre alle numerose sessioni scientifiche, questo congresso si contraddistingue per i laboratori di simulazione e le altre attività di formazione per i giovani medici di medicina generale, che rappresentano un elemento veramente innovativo e un esempio di applicazione della tecnologia in ambito medico. Un’idea nata dall’osservazione che “oltre il 70% degli iscritti ha meno di 40 anni. Questi laboratori permettono ai clinici - aggiunge - di acquisire nuove competenze pratiche con robot, manichini ad alta fedeltà, software procedurali che ricreano situazioni, ambienti, patologie, interventi, simulandoli in scenari realistici per insegnare procedure diagnostiche e terapeutiche, ripetere processi e concetti medici, assumere decisioni da parte di un professionista”. Tra le novità di quest’anno c’è anche la SIMG Academy, “una palestra di ragionamento clinico dove i medici di medicina generale saranno a confronto con specialisti di varie società scientifiche”, conclude Rossi.