In Lombardia è stato siglato l'Accordo integrativo regionale (Air) per la medicina generale. Un accordo che lascia i Mmg "ragionevolmente soddisfatti di questo risultato", come commenta Paola Pedrini, segretario regionale di Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) Lombardia, che con l'esecutivo (Doriana Bertazzo, Marco Grendele, Anna Carla Pozzi, Alessandro Rubino) ha partecipato al tavolo. "È stata una trattativa lunga e complessa - spiega in una nota - resa ancor più difficile dagli avvicendamenti a livello regionale e dal passaggio delle cure primarie dalle Ats alle Asst. Tuttavia, siamo riusciti a raggiungere un accordo che riconosce e valorizza il ruolo centrale del medico di medicina generale, libero professionista convenzionato con il sistema sanitario nazionale. Auspichiamo che, in tempi brevi, venga avviato il nuovo tavolo per continuare il confronto sulla riorganizzazione della rete territoriale che dovrà essere sviluppato nell'Air 2025".
L'intesa regionale recepisce le principali normative nazionali e regionali, a partire dal nuovo Accordo collettivo nazionale 2019-2021, e rappresenta "un passo decisivo" per il miglioramento dell'organizzazione e della qualità dell'assistenza sul territorio, evidenzia la Fimmg Lombardia. Nel documento si ribadisce l'importanza dell'organizzazione della medicina generale, strutturata in forma associativa tra i medici e con l'introduzione di un sostegno concreto tramite personale amministrativo e infermieristico. "È essenziale - sottolinea Pedrini - che ogni collega possa contare, anche attraverso un accesso più semplice e chiaro agli incentivi previsti, sul supporto necessario per svolgere al meglio la propria attività professionale".
Tra i punti ritenuti più rilevanti dai medici di famiglia Fimmg, l'introduzione di strumenti tecnologici come la telemedicina e il telemonitoraggio, "che saranno fondamentali per la gestione dei pazienti cronici e fragili". Altro aspetto evidenziato è il rilancio del progetto di Presa in carico del paziente cronico (Pic), "con l'obiettivo di fare di Regione Lombardia un modello a livello nazionale, fornendo ai medici di medicina generale gli strumenti organizzativi e digitali necessari alla sua realizzazione", si legge nella nota. "È ora cruciale - evidenzia Pedrini, ringraziando tutti per l'impegno messo per il buon esito dell'accordo - dare piena attuazione ai progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con particolare attenzione alla domiciliarità e alla realizzazione delle Case di comunità, sia nella forma Hub che Spoke, queste ultime di chiara pertinenza della medicina generale nelle sue forme organizzate. Le sfide che ci attendono sono ancora numerose, e gli obiettivi futuri dovranno essere sempre più ambiziosi. Continueremo a lavorare affinché ogni collega possa ricevere gli strumenti adeguati e il supporto necessario per svolgere al meglio la propria attività quotidiana, con la dignità e il riconoscimento che merita".