Giorni cruciali per il futuro degli specializzandi. Il 23 luglio, gli ex universitari che si sono laureati e abilitati in Medicina tra lo scorso autunno e questa primavera si sono contesi circa 15 mila posti per l’accesso alle 51 scuole di specializzazione post-laurea suddivise tra aree Chirurgica, Servizi e Medica. Ma verso quali specialità si indirizzerà chi supera la prova, da 140 quesiti in 3 ore e mezza? Qualche giorno prima del test, la Presidenza del Consiglio ha determinato in 14.576 i posti che in quelle stesse scuole saranno messi a disposizione dei nuovi specializzandi per il prossimo anno. Nel 2024-25 saliranno a 14.615 e l’anno dopo 14.575. Per quest’anno, comunque, non ci sono passi indietro. Il numero di borse è 14.579, quasi identico a un anno fa quando però i posti non furono occupati per un terzo. Materia per materia, il governo in questi giorni era chiamato a rimediare al nodo delle borse di studio messe a disposizione dallo stato e non coperte, specie nelle discipline più nevralgiche per la sanità pubblica e l’assistenza ospedaliera. Infatti, per l’anno accademico 2022-23 gli immatricolati alle scuole avevano coperto quasi tutti i posti per diventare oculista, ginecologo, dermatologo, cardiologo, chirurgo plastico e qualsiasi altra attività desse sbocchi nel privato. Erano invece andate deserte specializzazioni come radioterapia (10,7% posti assegnati sui 173 contratti a disposizione), medicina di comunità e cure primarie (13 posti coperti su 131 a disposizione, 90% secco di borse non attribuite), e soprattutto Medicina di Emergenza Urgenza (coperto solo il 25% delle 858 borse a disposizione).
PER APPROFONDIRE
Medici specializzandi, in arrivo un nuovo contratto. Ecco che cosa prevede