"La Commissione per lo studio e l'approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, da me istituita e presieduta da Adelchi d'Ippolito, ha compiuto un ottimo lavoro e ha consegnato la relazione i cui risultati studieremo con altri membri del governo per rivedere a fondo la problematica che coinvolge in senso ampio la responsabilità del medico". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in collegamento con Catania per la giornata inaugurale del 46simo congresso della Società italiana di medicina legale. Il ministro ha parlato anche della medicina difensiva che "da qualche decennio sta logorando il nostro sistema sanitario e le nostre finanze, in quanto dipende proprio dalla legislazione vigente sia civile che penale e anche da un'interpretazione estremamente severa". "È stata un po' mitigata negli ultimi anni ha aggiunto anche per interventi legislativi e contributi dottrinari, tra i quali mi annovero, perché sono 20 anni che mi batto anche sulla necessità di ridurre la responsabilità dei medici sia nella diagnosi che negli interventi operativi. La medicina difensiva comporta una serie di problemi che ricadono sui pazienti con esami spesso inutili e costosi talvolta pericolosi perché invasivi ma in gran parte anche sul Sistema sanitario nazionale". Poi un passaggio sulla consulenza specialistica: "La commissione d'Ippolito ha osservato Nordio seguendo le mie indicazioni, è intervenuta sul ruolo del consulente tecnico, prevedendo che ci sia una adeguata competenza professionale rispetto al medico che deve essere giudicato. Sono stati anche opportunamente previsti una rotazione e un rigido criterio di selezione dei consulenti. Abbiamo visto processi andati male perché la consulenza è stata affidata a un medico generico, mentre la consulenza specialistica è fondamentale".
Il ministro ha anche fatto riferimento al decreto sulle liste d’attesa sottolineando come "al di là dell'intervento normativo bisogna considerare, però, che sono lunghe perché vengono prescritti esami che potrebbero essere evitati, somministrati per pura cautela dai medici".