Un articolo pubblicato su Nature approfondisce le complessità della medicina funzionale di precisione, le sue sfide, i suoi successi e il suo potenziale nel rivoluzionare il trattamento del cancro.
«La medicina funzionale di precisione si discosta dagli approcci convenzionali guidati dalla genomica in quanto in questo caso cellule tumorali del paziente vengono coltivate al di fuori del corpo per identificare trattamenti efficaci testando vari farmaci su di esse» spiega Elie Dolgin, giornalista scientifica di Somerville, Massachussetts, USA, autrice dell’articolo, che ha intervistato molti esperti sulla materia.
Alcuni studi suggeriscono risultati promettenti, e diversi pazienti sperimentano periodi prolungati di remissione rispetto ai trattamenti convenzionali. Non si tratta di un approccio completamente nuovo, infatti già in passato si era proposto di tentare questa via, ma l’implementazione della medicina funzionale di precisione poneva sfide tecniche, finanziarie e logistiche che sono ancora oggi molto pesanti. La coltura di cellule tumorali al di fuori del corpo, in particolare per i tumori solidi, è complessa e dispendiosa in termini di risorse. I ricercatori utilizzano metodi diversi, dalle colture cellulari tradizionali agli organoidi avanzati e ai dispositivi impiantabili, per replicare accuratamente gli ambienti tumorali, e stanno studiando soluzioni innovative, come dispositivi microfluidici e modelli di embrioni di pollo per migliorare l’accessibilità e l’efficienza. Queste tecniche, in molti casi, sono tuttavia ancora lontane da una possibile applicazione ampia.
Gli studi di validazione clinica, sebbene ancora in corso, sottolineano il potenziale di questo approccio nel guidare le decisioni terapeutiche e la versatilità nell’adattare i trattamenti ai singoli pazienti; infatti, in questo modo è possibile testare direttamente farmaci diversi, anche magari non convenzionali, e osservare la reale risposta del singolo individuo.
Gli esperti esplorano diversi sistemi modello, tra cui xenotrapianti derivati da pazienti, organoidi e moscerini della frutta personalizzati, per imitare accuratamente la biologia del tumore, e ciascun sistema modello offre vantaggi e limiti unici.
Nonostante i risultati promettenti, l’adozione della medicina funzionale di precisione deve anche affrontare ostacoli normativi e di rimborso da parte delle assicurazioni sanitarie. Molti ripongono comunque speranze nel sistema, dato che vedono in esso un potenziale che va oltre il trattamento del cancro, estendendosi ad altre patologie, come la fibrosi cistica. I ricercatori pensano che ci potranno essere cambiamenti di paradigma nelle cure personalizzate, sottolineando il ruolo complementare dei test funzionali da unire alla genomica. La medicina funzionale di precisione potrebbe quindi annunciare una nuova era nel trattamento del cancro, offrendo approcci terapeutici personalizzati basati sulle risposte individuali del tumore. Gli esperti attendono i risultati di uno studio randomizzato in corso guidato da Philipp Stauber, della Medical University of Vienna, che da tempo si occupa di questo argomento, per avere ulteriori conferme. La medicina funzionale di precisione potrebbe quindi diventare un’altra arma utile nella lotta contro i tumori.
Nature 2024. Doi: 10.1038/d41586-024-00392-2
https://doi.org/10.1038/d41586-024-00392-2