Appoggio alle misure antifumo annunciate dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e disponibilità a collaborare per mettere in pratica strategie di contrasto all'abitudine alla sigaretta che prevedano anche "interventi di natura informativa e formativa per la popolazione". Così
Roberta Siliquini, neopresidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti), spiega la posizione della società scientifica sull'estensione dei divieti previsti dalla legge sul fumo, illustrati dal ministro. "Auspichiamo - afferma Siliquini - che venga ampliata e ottimizzata l'offerta di quei servizi per la cessazione del fumo che permettono di fornire trattamenti integrati efficaci nel contrasto al tabagismo".
L'abitudine al fumo, ricorda una nota Siti, "rappresenta la prima causa di morte prevenibile: il tabagismo è infatti uno dei maggiori fattori di rischio per patologia tumorale, respiratoria e cardiovascolare. L'attuazione e l'aggiornamento di politiche mirate alla riduzione dell'abitudine al fumo sono fondamentali per proteggere la salute e il benessere di tutti i cittadini". Il trend del tabagismo, "giunto a plateau nell'ultimo periodo, ha subito nel 2022 un incremento del 2% rispetto alla rilevazione precedente pre-pandemica effettuata nel 2019".
Ad oggi in Italia, continuano gli igienisti, "quasi un italiano su quattro è un fumatore (12,4 milioni di persone, corrispondenti al 24,2% della popolazione), secondo i dati del Rapporto sul fumo in Italia. Al consumo di sigarette tradizionali si sono aggiunti negli ultimi anni i prodotti da tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, considerati meno pericolosi dal 36,6% dei fumatori, e verso i quali sono necessari interventi di monitoraggio e prevenzione. Inoltre, i centri antifumo hanno visto un trend in diminuzione negli ultimi anni, passando da 292 nel 2019 a 223 nel 2022, presentando inoltre una distribuzione a livello nazionale segnata da forti eterogeneità".