
"Oggi è raccomandata per alcune categorie, in particolare quelle più fragili, ma la
terza dose di vaccino anti-Covid per tutta la popolazione è uno scenario verosimile". Lo ha riferito il presidente dell'Istituto superiore di sanità,
Silvio Brusaferro, a margine di un convegno a Venezia. "Noi continueremo a fare come abbiamo sempre fatto - ha aggiunto - monitorando sempre la persistenza della risposta immunitaria, e man mano che ci saranno le evidenze del caso, saranno declinate dal punto di vista organizzativo", ha concluso Brusaferro.
Sul tema terza dose si è espresso anche il sottosegretario alla Salute
Andrea Costa sottolineando come "non spetta alla politica decidere a chi e quando somministrarla, attendiamo le indicazioni scientifiche. Ad oggi abbiamo indicazioni che ci dicono di procedere con gli over-60, oltre alle altre categorie indicate, ma dopo credo che sia ragionevole pensare che già entro fine anno si procederà all'estensione della platea e si arriverà probabilmente a dare la terza a tutta la platea dei vaccinabili". Come auspica
Andrea Crisanti, direttore del dipartimento di Microbiologia dell'Università di Padova, per il quale "se l'obiettivo è quello a lungo termine di bloccare la trasmissione e continuare ad avere una vita come questa senza le preoccupazioni che ha in questo momento la Gran Bretagna, è chiaro che" la terza dose "va fatta a tutti".
"C'è un'indicazione di opportunità e un'indicazione generale di sanità pubblica - ha affermato Crisanti -. L'indicazione di opportunità è che sappiamo che la protezione dopo 6 mesi scende in modo significativo, quindi tutte le persone vulnerabili e il personale sanitario dovrebbero farla il prima possibile. Poi c'è un'esigenza di sanità pubblica perché la maggior parte delle persone dopo sei mesi dalla seconda dose diventa molto più suscettibile a trasmettere la malattia e in alcuni casi anche ad ammalarsi quindi la terza dose deve essere contemplata come un vero e proprio programma di sanità pubblica a lungo termine".
"È probabile - chiarisce Crisanti - che ogni anno bisognerà ripetere la vaccinazione, io penso che si dovrà raggiungere un equilibrio a livello di popolazione tra persone vaccinate e persone guarite che bloccano la diffusione del virus, questo è un processo naturale che via via si stabilizza. Eliminare completamente un virus che si è stabilizzato è praticamente impossibile''.