La ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha aperto a possibili correttivi del nuovo sistema di accesso alla facoltà di Medicina già dal prossimo anno accademico, escludendo un ritorno ai test d’ingresso. L’annuncio è arrivato durante l’incontro con il Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu), svoltosi il 16 dicembre a Roma.
Nel corso del confronto, la ministra ha proposto l’istituzione di un tavolo permanente con i rappresentanti degli studenti per monitorare e valutare l’applicazione della riforma del cosiddetto “semestre filtro”, alla sua prima attuazione. Tra le ipotesi di intervento indicate figurano la riduzione dei programmi d’esame, l’estensione della durata delle lezioni e un ampliamento dei tempi tra la conclusione dei corsi e gli appelli, con l’obiettivo di garantire maggiore spazio alla didattica.
Bernini ha ribadito che non sono previsti passi indietro sul superamento dei quiz di accesso, ma ha definito la riforma “perfettibile”, confermando la disponibilità a intervenire sul funzionamento del nuovo sistema alla luce dei primi risultati. Il tema è stato affrontato anche in Parlamento, dove la ministra ha chiarito che il semestre aperto si concluderà il 28 febbraio e che la graduatoria nazionale sarà pubblicata entro gennaio.
Secondo quanto riferito, dopo il primo appello delle tre prove d’esame – Chimica, Biologia e Fisica – le percentuali di superamento sono state pari al 22-23% per le prime due materie, mentre tra il 10 e il 15% degli studenti ha ottenuto una valutazione pari o superiore a diciotto in Fisica. Il secondo appello si è svolto il 10 dicembre e i risultati saranno resi noti il 23 dicembre. In base alle decisioni del ministero, entreranno in graduatoria anche gli studenti che avranno conseguito due sole sufficienze, con l’obbligo di recuperare eventuali debiti formativi entro la fine del semestre filtro.
Rispondendo alle polemiche sulle prove, la ministra ha spiegato che le domande non sono state predisposte dal Mur ma da commissioni di docenti universitari e che le verifiche del Cineca sui sospetti di copiature hanno individuato solo due quesiti circolati online dopo la conclusione degli esami. Bernini ha inoltre riconosciuto che la prova di Fisica si è rivelata particolarmente ostica e ha annunciato un confronto con gli atenei, nel rispetto dell’autonomia universitaria.
Fuori dall’incontro con il Cnsu si sono svolte proteste di alcune sigle studentesche, mentre le opposizioni hanno espresso critiche politiche alla riforma. La ministra tornerà sul tema nei prossimi giorni in Parlamento, ribadendo che l’obiettivo del nuovo sistema resta quello di ampliare l’accesso alla formazione universitaria e aumentare il numero di medici formati.