Le risorse extracontrattuali destinate a medici e dirigenti sanitari sono “messe in serio pericolo dall’ostruzionismo del Ministero dell’Economia”. È quanto affermano Anaao Assomed e Cimo-Fesmed in una nota congiunta sulla Manovra 2026, con un appello diretto alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per salvare l’emendamento a firma del senatore Francesco Zaffini, presidente della Commissione Affari sociali del Senato.
Secondo le due sigle sindacali, l’emendamento garantisce “l’aumento dell’indennità di specificità dei medici, dirigenti sanitari e infermieri” e rappresenta uno strumento per “ristorare l’onerosa attività” del personale sanitario e “limitarne la pericolosa fuga dal Servizio sanitario nazionale”.
Nel comunicato, Anaao e Cimo-Fesmed si rivolgono direttamente alla Presidente del Consiglio: «Ci appelliamo al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché l’emendamento a firma del Senatore Francesco Zaffini, Presidente della Commissione Affari Sociali del Senato, che garantisce l’aumento dell’indennità di specificità dei medici, dirigenti sanitari e infermieri possa essere approvato nella manovra economica per il 2026».
Le sigle sindacali usano toni duri nel descrivere le conseguenze di un eventuale stop alle risorse. «Bloccare queste risorse significa dare uno schiaffo ulteriore a una categoria già stremata da condizioni di lavoro difficili, turni massacranti, carenza di personale e dimissioni costanti prima dell’età pensionabile», si legge nella nota.
Nel testo viene ribadita la richiesta di “certezze” per la sanità pubblica. «La sanità pubblica ha bisogno di certezze. Possiamo contare su di Lei?», concludono Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao Assomed, e Guido Quici, presidente della Federazione Cimo-Fesmed.