Liquidare in tempi immediati Tfs e Tfr dei dipendenti pubblici prossimi alla pensione tramite un intervento straordinario della Cassa depositi e prestiti e prevedere tutele specifiche per i medici convenzionati: sono alcune delle richieste avanzate da Confsal e Sindacato Medici Italiani (Smi) nell’ambito della discussione sulla Legge di bilancio.
“Occorre procedere rapidamente sulla liquidazione del Trattamento di fine rapporto e del Trattamento di fine servizio”, ha dichiarato Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale Confsal.
La segretaria generale dello Smi, Pina Onotri, ha osservato che i medici in convenzione non sono menzionati nella manovra, richiamando la situazione dell’assistenza territoriale. Secondo stime riferite da Smi, al gennaio 2025 mancano circa 5.500 medici di medicina generale, 508 pediatri di libera scelta e circa 10mila specialisti ambulatoriali.
Confsal propone inoltre di aumentare il limite di deducibilità fiscale per la previdenza complementare da 5.000 a 10.000 euro annui.
Lo Smi chiede il riconoscimento dell’infortunio sul lavoro con copertura Inail per i medici convenzionati che contraggono una malattia durante l’attività assistenziale o subiscono un incidente con esiti permanenti.
Sul piano retributivo, le sigle propongono una detassazione al 10% del salario accessorio:
• per i medici dirigenti,
• e per i medici di medicina generale, anche per recuperare l’erosione inflattiva.
Sulla telemedicina, viene richiesta la dotazione dei dispositivi necessari per la certificazione a distanza e un intervento legislativo che consenta l’autocertificazione dei primi tre giorni di malattia, come previsto in altri Paesi europei.
Le richieste comprendono anche il riconoscimento del carattere usurante per alcune attività, tra cui quelle in emergenza-urgenza e anestesia e rianimazione, con accesso a indennità dedicate. Le organizzazioni propongono infine la revisione della disciplina sul ruolo unico, ritenuto «rigido» e da «abolire».