Un paziente su due in Italia assume farmaci antiacidi e inibitori di pompa protonica senza indicazione medica, con il rischio di mascherare i sintomi dell’infezione da Helicobacter pylori, responsabile del 90% dei casi di carcinoma gastrico nel mondo. A lanciare l’allarme è la Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc), che invita a non sottovalutare sintomi gastrici persistenti e chiede campagne di sensibilizzazione che coinvolgano medici di medicina generale e farmacisti.
“I sintomi iniziali dell’infezione sono spesso aspecifici e confondibili con un semplice bruciore di stomaco, trattato in autonomia o con terapie sintomatiche” ha spiegato Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc. “L’automedicazione crea una pericolosa illusione di benessere, mentre un semplice test, come l’Urea Breath Test o il test antigenico fecale, consentirebbe una diagnosi precoce e l’eradicazione del batterio”.
La diffusione di ceppi resistenti agli antibiotici complica ulteriormente la gestione. “L’antibiotico-resistenza rende inefficace la terapia con claritromicina in un terzo dei casi” ha aggiunto Muscaritoli.
Ogni anno in Italia si registrano circa 15mila nuovi casi di carcinoma gastrico, ma solo uno su cinque è diagnosticato precocemente. Secondo Sinuc, l’infezione può innescare un processo infiammatorio cronico che evolve da gastrite e ulcere fino alla trasformazione neoplastica, con fattori di rischio aggiuntivi legati a dieta povera di frutta e verdura, consumo di carni conservate, fumo e alcol.
La società scientifica chiede protocolli di screening più estesi nelle popolazioni a rischio, una formazione specifica per i medici di medicina generale e un’informazione capillare sul rischio dell’automedicazione, anche attraverso il coinvolgimento dei farmacisti.