Dal nuovo Rapporto Italia Eurispes emerge un aumento significativo dell’acquisto di alimenti “senza” – privi di zucchero, lattosio, glutine, lievito e uova – spesso senza una reale necessità medica.
Gli alimenti senza zucchero risultano i più diffusi (28,2% degli intervistati), ma solo il 3,6% li consuma per intolleranza, mentre il 24,6% lo fa senza problemi clinici. Seguono i prodotti senza lattosio (27,3%), senza glutine (18%), senza lievito (16,4%) e senza uova (15,4%). Nella maggioranza dei casi le intolleranze non sono certificate, e la scelta è motivata da stili di vita percepiti come più salutari.
Le differenze anagrafiche evidenziano che gli over 64 sono meno inclini ad acquistare alimenti “speciali”, mentre i 35-44enni consumano più della media prodotti senza glutine (24,2%) e senza lievito (19,3%). Tra i 18-24enni prevale la scelta di alimenti senza lattosio (34,4%), senza zucchero (32,8%) e senza uova (17,5%).
Parallelamente, più di un italiano su due integra la dieta con alimenti funzionali o integratori: il 57,4% utilizza integratori alimentari, il 56% mix di frutta secca e semi, il 52% alimenti proteici e il 48,5% semi come lino, girasole e canapa. Gli alimenti a base di cannabis legale si fermano al 17,2%, ma superano il 30% tra gli under 25.
Il consumo di alimenti proteici mostra una crescita soprattutto tra under 25 e 25-34enni, confermando l’interesse delle fasce più giovani per prodotti ad alto contenuto proteico.
Secondo gli esperti, questi dati pongono nuove sfide per dietologi, nutrizionisti e medici, chiamati a distinguere tra mode alimentari e reali esigenze cliniche, orientando i cittadini verso scelte consapevoli e realmente funzionali al benessere.