Centinaia di studenti avrebbero rinunciato a iscriversi al semestre filtro di Medicina, odontoiatria e veterinaria. Alla Federico II di Napoli gli esclusi sono “svariate centinaia”, ha spiegato a La Repubblica Napoli, il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia Giovanni Esposito, sottolineando come molti avessero interpretato l’abolizione del test d’ingresso come apertura a numero illimitato. Una volta chiarito che il numero programmato resta e che la selezione è solo spostata alla fine del primo semestre, numerosi studenti non hanno perfezionato l’iscrizione versando la quota prevista.
Gli iscritti effettivi a Napoli saranno circa 3.500, a fronte di 830 posti disponibili al termine della selezione. L’università ha predisposto otto gruppi di studenti suddivisi tra diverse sedi, con oltre cinquanta tra docenti e tutor impegnati quotidianamente.
Sul caso è intervenuto Anaao Assomed. “Dalla Campania arriva la notizia che centinaia di studenti hanno rinunciato ai corsi del semestre di selezione e probabilmente non sarà l’unico contraccolpo della sciagurata riforma del MUR sull’accesso a medicina”, ha dichiarato Pierino Di Silverio, segretario nazionale Anaao, che teme “una escalation di rinunce e tristi risvegli dal sogno populistico dell’abolizione del numero chiuso che in realtà non c’è”.
Intanto il Ministero dell’Università e della Ricerca ha presentato un esposto alla Procura di Roma e all’Autorità garante della concorrenza e del mercato contro i corsi privati che promettono percentuali di successo fino al 100% nel superamento del semestre filtro. Secondo il Ministero, tali affermazioni sono prive di fondamento, poiché l’esame sarà introdotto per la prima volta nell’anno accademico 2025/2026 e non esistono dati storici a supporto.
Il semestre filtro prevede tre insegnamenti comuni – Biologia, Chimica e Fisica – e tre esami nazionali uguali e in contemporanea tra novembre e dicembre. Solo chi raggiungerà i punteggi più alti potrà proseguire al secondo semestre. Quest’anno gli iscritti complessivi sono circa 54.000, a fronte di 24.026 posti disponibili, di cui circa 16.000 nelle università pubbliche.