"Il 22 maggio le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata e delle Rsa scioperano in tutta Italia per ottenere il rinnovo del contratto nazionale della sanità privata Aiop e Aris, bloccato da 6 anni, e per il contratto unico delle Rsa, fermo da 13 anni. Lo sciopero è stato proclamato a seguito del fallimento del tentativo di conciliazione presso il ministero del Lavoro e dopo mesi di rinvii e silenzi inaccettabili". Lo dichiarano in una nota congiunta i segretari nazionali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Barbara Francavilla, Roberto Chierchia e Ciro Chietti.
"Le lavoratrici e i lavoratori che operano nelle strutture sanitarie private accreditate e nelle Rsa svolgono un servizio pubblico essenziale - affermano - garantendo ogni giorno cure, assistenza e professionalità alle persone più fragili. Eppure restano con un contratto bloccato, senza adeguamenti retributivi, senza tutele aggiornate. Aiop e Aris continuano a vincolare l'avvio del negoziato alla copertura integrale dei costi da parte del Governo e delle Regioni. Una pretesa assurda, perché la negoziazione di un contratto è in capo alle associazioni datoriali che rappresentano le strutture private che agiscono per conto del servizio pubblico e che non possono scaricare completamente il rischio d'impresa sullle lavoratrici e sui lavoratori e sulla collettività".
"Il silenzio delle istituzioni è preoccupante - evidenziano i segretari - Dal ministero della Salute, dalla Conferenza delle Regioni e da Aiop e Aris non arriva alcun segnale. Nessuna apertura, nessun impegno. In questo contesto, constatare che Aiop, proprio nei giorni in cui si terrà lo sciopero nazionale, non ascolterà le richieste che verranno avanzate nelle centinaia di manifestazioni organizzate in tutta Italia - molte delle quali proprio davanti alle loro sedi - perché ha scelto di svolgere la propria Assemblea generale ad Atene, in piena coincidenza con lo sciopero nazionale del 22 maggio, è anche un po' beffardo, dimostrando con ciò scarso interesse nei confronti delle condizioni reali delle lavoratrici e dei lavoratori che ogni giorno garantiscono, con professionalità e dedizione, cure e assistenza ai cittadini ma che da anni aspettano il loro contratto".
"Le lavoratrici e i lavoratori della sanità privata ribadiranno con la mobilitazione che per migliorare salari e diritti dei propri dipendenti devono essere trovati i fondi necessari, così come si sono reperiti per riunire all'estero la propria rappresentanza all'ombra del Partenone. Ci troviamo ancora una volta davanti a un segnale chiaro di distanza da parte di chi dovrebbe, al contrario, impegnarsi per riaprire il confronto per i due contratti attesi", incalzano Francavilla, Chierchia e Chietti.
"Il contratto - sottolineano - è un diritto e va rinnovato con il confronto, non possiamo tollerare questi silenzi e le fughe. Il 22 maggio sarà una giornata di mobilitazione in tutte le regioni italiane per rivendicare rispetto e dignità per oltre 200mila lavoratrici e lavoratori. E nei giorni che precedono lo sciopero e anche i giorni successivi- concludono i leader sindacali - continueremo con assemblee nei luoghi di lavoro, presìdi e richieste agli Ispettorati territoriali del lavoro affinché si verifichi che le strutture accreditate rispettino i contratti collettivi, le condizioni di lavoro e i requisiti professionali del personale. Difendere chi lavora significa difendere anche la qualità dei servizi sanitari e socio-assistenziali offerti ai cittadini".