Secondo l’ultimo report della Fondazione Gimbe, l’attuazione della Missione 6 Salute del Pnrr procede con forti criticità, in particolare per quanto riguarda la riforma dell’assistenza territoriale. A tre anni dal varo del Piano, la realizzazione di Case e Ospedali di Comunità – cardini della riorganizzazione dei servizi sanitari di prossimità – avanza a ritmo troppo lento e con differenze marcate tra le Regioni.
L’analisi di Gimbe, aggiornata a marzo 2025, fotografa un quadro preoccupante: a livello nazionale, solo il 35% delle Case di Comunità previste risulta effettivamente operativo o in fase avanzata di realizzazione. Gli Ospedali di Comunità, invece, sono fermi al 28%. Ancora più marcata è la variabilità regionale: alcune Regioni hanno superato il 50% degli obiettivi, mentre altre stentano ad avviare i cantieri.
“L’attuazione della Missione 6 – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – continua a procedere a velocità inaccettabilmente diverse tra le Regioni, alimentando diseguaglianze nell’accesso ai servizi di assistenza territoriale che la riforma dovrebbe invece ridurre”.
La lentezza nell’apertura delle strutture territoriali rappresenta un ostacolo concreto alla piena attuazione del nuovo modello assistenziale delineato dal DM 77, che punta a rafforzare la medicina di prossimità per decongestionare gli ospedali e garantire una presa in carico continuativa dei pazienti cronici e fragili.
Cartabellotta sottolinea come “le strutture fisiche, come Case e Ospedali di Comunità, sono necessarie ma non sufficienti: occorre investire anche sul personale e sui modelli organizzativi, altrimenti rischiamo di creare cattedrali nel deserto”.
Il report evidenzia inoltre come la spesa effettiva legata alla Missione Salute sia ancora distante dai target comunitari, mettendo a rischio la possibilità di centrare gli obiettivi entro la scadenza del 2026. Una criticità che si somma ai ritardi procedurali e ai colli di bottiglia amministrativi che frenano l’avanzamento dei progetti.
“Occorre un cambio di passo immediato – ammonisce Cartabellotta – per recuperare i ritardi e garantire che tutte le Regioni possano offrire ai cittadini gli stessi livelli di assistenza territoriale previsti dal Pnrr”.
Per i medici, il quadro tracciato dal monitoraggio Gimbe segnala l’urgenza di un rafforzamento concreto della sanità territoriale, indispensabile per rispondere alla crescente domanda di cure legata all’invecchiamento della popolazione e all’aumento delle cronicità.