I membri dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) hanno raggiunto un accordo di principio sul nuovo trattato pandemico, dopo tre anni di negoziati. Il testo completo è stato concordato, ad eccezione di una clausola relativa al trasferimento tecnologico per la produzione di farmaci e vaccini, che sarà discussa nella sessione finale prevista per martedì a Ginevra.
Il trattato mira a rafforzare la preparazione e la risposta globale alle future pandemie, affrontando le carenze emerse durante la crisi da Covid-19. Il punto critico riguarda se il trasferimento di tecnologie debba essere volontario o obbligatorio. I paesi in via di sviluppo chiedono garanzie per produrre localmente strumenti sanitari essenziali, mentre quelli sviluppati, tra cui membri dell'Unione Europea, insistono su trasferimenti su base volontaria e termini concordati.
Una proposta di compromesso avanzata dal Brasile definisce il trasferimento come "intrapreso volontariamente e su termini reciprocamente concordati", senza pregiudicare i diritti e gli obblighi delle parti secondo altri accordi internazionali. Questa formulazione sembra accettabile per la maggior parte dei membri.
Se approvato, il trattato sarà presentato all'Assemblea Mondiale della Sanità a maggio per l'adozione formale. Sarebbe il secondo trattato internazionale nella storia dell'Oms, dopo la Convenzione sul controllo del tabacco del 2003.