Le liste d’attesa nel Servizio Sanitario Nazionale continuano a essere un’emergenza: il 52% delle visite e il 36% degli esami diagnostici superano i tempi massimi previsti dalla normativa. Lo rivela un’indagine di Altroconsumo, che denuncia anche l’impossibilità di prenotare un appuntamento nel 26% dei casi per indisponibilità di date, pratica vietata dalla legge.
L’indagine, condotta su oltre 1.000 cittadini, evidenzia tempi medi di attesa di 105 giorni, con picchi di oltre un anno per alcune prestazioni, tra cui mammografie (18%) e visite dermatologiche, gastroenterologiche e oftalmologiche (12%). Situazione ancora più critica per le prestazioni urgenti: il 76% delle visite con priorità U (entro 72 ore) e delle prestazioni B (entro 10 giorni) non vengono garantite nei tempi previsti, con potenziali rischi per la salute.
Secondo il report Gimbe, il problema delle liste d’attesa è aggravato dai ritardi nell’adozione dei decreti attuativi della riforma. Anche il Ministero della Salute ha recentemente confermato che un’azienda sanitaria su quattro non rispetta le norme sulle liste d’attesa, con i NAS già intervenuti con ispezioni.
A fronte di queste criticità, il 30% dei cittadini è costretto a rivolgersi alla sanità privata, spendendo in media 138 euro, con picchi di 725 euro. Il 3%, invece, rinuncia del tutto alle cure.
“La crisi del SSN ha radici profonde: tagli ai fondi, carenza di personale e una gestione inadeguata delle richieste. Il risultato è un sistema sempre più iniquo, dove chi può permetterselo paga, mentre gli altri restano in attesa o rinunciano”, denuncia Federico Cavallo, Responsabile Relazioni Esterne di Altroconsumo.
Il tema sarà al centro di un evento durante il Festival "Fa' la cosa giusta", in programma dal 14 al 16 marzo a Fiera Milano Rho, con la partecipazione di Alessandro Sessa, Direttore delle pubblicazioni Altroconsumo.
Per chi si trova bloccato nelle liste d’attesa, Altroconsumo mette a disposizione strumenti pratici per ottenere una visita nei tempi previsti dalla legge: già 10.000 persone hanno utilizzato le lettere di reclamo disponibili su Altroconsumo.it