Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre 2024, la zona di Panzi - nella provincia di Kwango, nella Repubblica Democratica del Congo - si sono registrati 406 casi di una malattia non diagnosticata con sintomi di febbre, mal di testa, tosse, naso che cola e dolori al corpo. Tutti i casi gravi sono stati segnalati in persone gravemente malnutrite. Registrati 31 decessi. Lo riferisce l'Oms, l'Organizzazione mondiale della Sanità, in una nota che fa il punto sulla situazione precisando che "sono in corso esami di laboratorio per determinare la causa esatta" della malattia. In questa fase, "è anche possibile che più di una malattia stia contribuendo ai casi e ai decessi". È stato registrato un caso anche in Italia, l’uomo di rientro dal Congo, è stato ricoverato nei giorni scorsi a Lucca e già dimesso, presentava sintomatologia influenzale potenzialmente riconducibile alla malattia che sta colpendo una regione del Paese africano. I Nas hanno ritirato stamani i campioni del paziente ricoverato nell'ospedale San Luca di Lucca. I campioni prelevati, fanno sapere fonti sanitarie, saranno analizzati dall'Istituto Superiore della Sanità.
L’Oms annuncia di aver inviato un team di esperti per indagare sull'origine della malattia sconosciuta. I test sono in corso e si esplorano più ipotesi. Oltre a un patogeno respiratorio, puntualizza l'agenzia Onu, anche "la malaria, il morbillo e altri" microrganismi sono sotto esame. Fino a quando non ci saranno i risultati dei test di laboratorio eseguiti, la causa non potrà essere chiarita e viene considerata non identificata, spiegano gli esperti. "L'Oms condividerà ulteriori informazioni sul lavoro in corso per identificare la malattia non appena disponibili", assicurano dall'agenzia. Gli esperti Oms si stanno unendo al National Rapid Response Team. Il team è composto da epidemiologi, clinici, tecnici di laboratorio ed esperti di prevenzione e controllo delle infezioni e comunicazione del rischio. Un team locale dell'agenzia ha supportato le autorità sanitarie a Kwango dalla fine di novembre per rafforzare la sorveglianza delle malattie e identificare i casi. Ora sono in arrivo altri esperti. "La nostra priorità è fornire un supporto efficace alle famiglie e alle comunità colpite. Sono in corso tutti gli sforzi per identificare la causa della malattia, comprenderne le modalità di trasmissione e garantire una risposta appropriata il più rapidamente possibile", sottolinea Matshidiso Moeti, direttore regionale dell'Oms per l'Africa. Le squadre, riferisce l'Oms, "stanno raccogliendo campioni per le analisi di laboratorio, fornendo una caratterizzazione clinica più dettagliata dei casi rilevati, indagando sulle dinamiche di trasmissione e cercando attivamente altri casi, sia all'interno delle strutture sanitarie che a livello di comunità. I team stanno anche aiutando a curare i pazienti, a comunicare il rischio e a coinvolgere la comunità". Considerando la situazione clinica e i sintomi riportati, e un certo numero di decessi associati, la polmonite acuta, l'influenza, Covid-19, il morbillo e la malaria vengono considerati come potenziali fattori causali, con la malnutrizione come fattore aggiuntivo. La malaria è una malattia comune in quest'area e potrebbe essere causa o concausa di un'infezione. Sono in corso esami di laboratorio per determinare l'origine esatta.
I sintomi della malattia sono mal di testa, tosse, febbre, difficoltà respiratorie e anemia. La maggior parte dei casi segnalati, spiega l'organizzazione, "riguarda i bambini, in particolare quelli di età inferiore ai cinque anni. L'area è rurale e remota. L'accesso è ulteriormente ostacolato dalla stagione delle piogge in corso. Per raggiungerla da Kinshasa su strada ci vogliono circa 48 ore. Queste difficoltà, unite alla limitatezza della diagnostica nella regione, hanno ritardato l'identificazione della causa principale. Sono state dispiegate squadre di risposta rapida per identificare la causa dell'epidemia e rafforzare la risposta". Panzi, 'epicentro' di questi casi, è una comunità rurale che si trova a più di 700 km dalla capitale Kinshasa. "L'accesso su strada è difficile e la rete di comunicazione è limitata", spiegano dall'Oms. Finora, la malattia è stata segnalata in 7 delle 30 zone sanitarie nella provincia di Kwango. La maggior parte dei casi però si concentra in 3 di queste zone sanitarie colpite. Gli esperti inviati dall'Oms stanno anche consegnando medicinali essenziali, kit diagnostici e per la raccolta dei campioni, per aiutare ad analizzare e determinare rapidamente la causa della malattia. Il team si concentrerà sul rafforzamento delle misure di risposta, come l'attività di indagine epidemiologica e la raccolta di campioni per i test, la ricerca attiva dei casi, il trattamento e le attività di sensibilizzazione delle persone. Gli esperti lavoreranno anche con i leader della comunità locale per supportare la sorveglianza delle malattie e promuovere misure per prevenire l'infezione e per identificare e segnalare ulteriori casi.