Pur "rimanendo elevato" il numero di casi, oltre 2,4 milioni, segnalati nel 2023, l’epidemia di infezioni sessualmente trasmesse "potrebbe rallentare" negli Stati Uniti. È quanto riferisce l'ultimo bilancio dei Cdc, Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie in una nota, segnalando alcuni trend ritenuti particolarmente significativi: per esempio "i casi di gonorrea sono diminuiti per il secondo anno, con un calo del 7% rispetto al 2022", e sono scesi "al di sotto dei livelli pre-pandemia di Covid (2019)". Nel complesso, poi, "i casi di sifilide sono aumentati dell'1%", ma "dopo anni di aumenti a due cifre". Tra l'altro "i casi di sifilide primaria e secondaria, gli stadi più contagiosi, sono diminuiti del 10%, il primo calo sostanziale in oltre due decenni", fanno notare i Cdc. Questi casi "sono diminuiti anche del 13% tra gli uomini gay e bisessuali per la prima volta da quando il Cdc ha iniziato a segnalare le tendenze nazionali per questa popolazione a metà degli anni 2000".
L'aumento dei casi di sifilide neonatale (nota come sifilide congenita) sembra anche rallentare in alcune aree. È però in aumento del 3% rispetto al 2022 a livello nazionale, a un tasso comunque inferiore rispetto agli aumenti annuali del 30% degli anni precedenti. "Vedo un barlume di speranza tra milioni di malattie sessualmente trasmesse", afferma Jonathan Mermin, direttore del National Center for Hiv, Viral Hepatitis, Std, and Tb Prevention dei Cdc. "Dopo quasi 2 decenni di aumento, il trend sta cambiando. Dobbiamo sfruttare al meglio questo momento: rafforziamo questo slancio con innovazione creativa e ulteriori investimenti nella prevenzione" di queste infezioni, è il suo appello.
La strada è ancora lunga, precisano i Cdc. Nel 2023 negli Stati Uniti sono state segnalate comunque oltre un milione di malattie sessualmente trasmesse in più rispetto a 20 anni prima. E sempre nel 2023 negli States sono nati quasi 4.000 bambini con la sifilide. "La maggior parte di questi casi avrebbe potuto essere prevenuta con test e cure tempestivi per la sifilide". E persistono disuguaglianze, fanno notare gli esperti dell'agenzia: alcune aree geografiche e popolazioni sono colpite più gravemente, "tra cui gli indiani d'America/nativi d'Alaska, i neri/afroamericani e gli ispanici/latini, così come gli uomini gay e bisessuali. Sono necessari ulteriori sforzi per invertire l'epidemia", dallo sviluppo di nuove soluzioni di prevenzione, test e trattamento all'investimento in servizi per renderli più accessibili e diffusi.