
Le conseguenze del climate change «stanno crescendo anno dopo anno con esiti disastrosi». È l'allarme lanciato dal direttore regionale dell'Oms Europa,
Hans Kluge, in merito all'ondata di colore estremo che sta investendo l'intera regione europea. «Il calore estremo uccide», avverte, ricordando che «negli ultimi decenni centinaia di migliaia di persone sono morte. Quest'anno abbiamo già assistito a più di 1.700 decessi solo in Spagna e Portogallo». Ecco perché l'Oms Europa «sottolinea una volta di più la disperata necessità di un'azione paneuropea per affrontare efficacemente il cambiamento climatico, la crisi globale del nostro tempo, che sta minacciando sia la salute individuale sia l'esistenza stessa dell'umanità». Kluge lancia un duro monito ai governi degli Stati membri: «Devono dimostrare volontà politica e un'autentica leadership nell'attuazione dell'Accordo globale di Parigi sul climate change», avverte, adottando una strategia di «collaborazione che sostituisca la divisione e la vuota retorica». «Rafforzando la natura dell'Accordo di Parigi come 'trattato di salute' - evidenzia Kluge in una nota - il programma sanitario della Cop26 è stato lanciato lo scorso anno in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Invita i sistemi sanitari ad assumersi la loro parte di responsabilità per rafforzare la propria resilienza e combattere il climate change».
Questo approccio è integrato nel Programma di lavoro europeo 2020-2025: una cornice-guida per l'Oms Europa, concordata da tutti i 53 Stati membri della regione, «che indica la strada per un'azione congiunta su più fronti, incluso il rafforzamento della salute ambientale e l'inversione delle devastazioni legate al cambiamento climatico». «Gli Stati membri dell'Oms Europa - prosegue il direttore dell'Ufficio regionale dell'agenzia Onu per la sanità - hanno già dato prova di poter lavorare insieme su minacce urgenti per la salute globale. E' giunto il momento di farlo ancora, collaborando al di là dei confini nazionali per affrontare le cause profonde del cambiamento climatico, adottando decisioni sagge e di vasta portata per il bene comune». Kluge ricorda che, «rivolgendosi ai leader di oltre 40 Paesi al 'Petersberg Climate Dialogue' di Berlino, in Germania, all'inizio di questa settimana, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ant
ónio Guterres, ha lanciato un monito severo. 'Abbiamo una scelta: azione collettiva o suicidio collettivo'», ha detto. Il futuro «'è nelle nostre mani'», ha aggiunto. «I milioni di nostri concittadini che in questo momento soffrono nella regione europea - dichiara il numero uno dell'Oms Europa - sarebbero sicuramente d'accordo».
L'Ufficio regionale dell'Oms per l'Europa elenca cinque consigli pratici rivolti ai cittadini, agli operatori sanitari e a chi si prende cura di pazienti ricoverati in ospedali, case di riposo per anziani o altre strutture di assistenza fronteggiare le ondate di calore. 1) Restare il più possibile al riparo dal caldo, anche di notte, evitando attività fisiche faticose e assicurandosi che bambini e animali non vengano lasciati all'interno di veicoli parcheggiati. 2) Mantenere il corpo fresco e idratato, usando indumenti e lenzuola larghi e leggeri, facendo docce o bagni freschi e bevendo regolarmente, evitando alcol, caffeina e bibite zuccherate; se possibile, provare a trascorrere 2-3 ore della giornata in un luogo fresco. 3) Mantenere la casa il più fresca possibile, sfruttando l'aria della notte e utilizzando tende o persiane durante il giorno. 4) Rivolgersi a un medico se si soffre di una malattia cronica o si stanno assumendo più farmaci. In caso di vertigini, debolezza o ansia, sete intensa e mal di testa intensi, spostarsi in un luogo più fresco. 5) Aiutare gli altri tenendo sotto controllo la salute di familiari, amici e delle persone anziane che vivono da sole.