È stato rieletto per il biennio 2022 - 2024
Mario Balzanelli alla carica di presidente nazionale Sis 118.
«Il momento drammatico in cui viviamo - spiega Balzanelli - vede la nostra sanità, e in particolare il settore delicatissimo e ipercomplessso, della medicina di emergenza, in particolare quella territoriale 118, nella necessità irrinunciabile di essere potenziato, in tutte le sue componenti, al fine di rispondere sempre meglio alle esigenze di tutela della salute e della vita di tutti».
«Dovremo vincere - prosegue Balzanelli - sulle rilevanti e numerose difficoltà con spirito unitario, affermando la grande qualità dei nostri contenuti e la dimensione di estremo impegno, sempre più gravoso, del nostro servizio in prima linea. Sviluppo dimensionale del Sistema, formazione-addestramento continuo e di eccellenza, accoglienza e tutela integrale di tutti gli operatori, ricerca e innovazione tecnologica sono i pilastri su cui si articoleranno il mandato presidenziale che ho ricevuto e i lavori del Comitato di Presidenza e del Consiglio Direttivo Nazionale della Sis 118 neoeletti nel prossimo biennio». «Ringrazio tutti i medici, gli infermieri e gli autisti-soccorritori della Sis 118 - conclude - per la fiducia e il determinante supporto».
«Auguri di buon lavoro, a nome mio, dell'Esecutivo e del Comitato Centrale, a Mario Balzanelli, riconfermato alla presidenza della Società italiana Sistema 118. Lo aspettano sfide importanti per lo sviluppo di questo fondamentale comparto del nostro Servizio sanitario nazionale» così
Filippo Anelli, presidente Fnomceo, commenta la rielezione di Balzanelli, sino al 2024.
«La sua nomina avviene alla vigilia del trentennale del 118: era infatti il 27 marzo 1992 quando, con Decreto del Presidente della Repubblica, veniva istituito il servizio di emergenza territoriale 118. - spiega - In questi trent'anni, gli operatori del 118 sono stati e sono sempre in prima linea, vicini ai cittadini nei momenti più drammatici e delicati della loro vita, quelli che fanno la differenza tra la vita e la morte.E ancor più lo sono stati durante la pandemia di Covid, quando, accanto alla loro mission di soccorso, hanno, senza esitare, adempiuto anche a compiti che non erano i loro, facendosi custodi dei pazienti e rimanendo loro accanto quando i parenti e gli amici non potevano assisterli. Ed è in questa vicinanza umana e consolatoria che si sono manifestati, ancora una volta, i principi del Codice e del Giuramento».
«L'auspicio è ora quello di una riforma del "118" che renda il sistema dei soccorsi sempre più efficace, efficiente ed uguale sul territorio nazionale e che valorizzi, al suo interno, ruoli e professionalità, ponendo fine al precariato che interessa tanti operatori. -conclude il Segretario della Fnomceo,
Roberto Monaco -Comprendere quanto sia prezioso il lavoro di questi medici, di questi professionisti, di queste persone è il primo passo per valorizzarlo con contesti organizzativi adeguati, per appropriatezza, efficacia, efficienza. E, in primis, per quanto riguarda la sicurezza degli operatori, troppo spesso esposti ad infezioni, come è accaduto durante la pandemia, ad aggressioni e al burnout».