Il melanoma, nel 70% dei casi, non nasce da nei preesistenti ma da nuove macchie cutanee. Un dato che rende ancora più cruciale l’attenzione ai cambiamenti della pelle, propria e di chi ci sta accanto, specie al termine dell’estate. È il messaggio lanciato da Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma, Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative del Pascale di Napoli, all’apertura della settima edizione di “We in Action”, evento multidisciplinare dedicato alla prevenzione e alla ricerca sulle nuove frontiere nella lotta contro i tumori cutanei.
“Il tempo estivo è quello in cui ci scopriamo di più e diventa fondamentale osservare la pelle – ha spiegato Ascierto –. Le ‘ispezioni’ periodiche, magari con l’aiuto di un familiare o di un amico, permettono di controllare anche zone difficili da vedere da soli, come schiena e cuoio capelluto. Anche barbieri e parrucchieri possono dare un contributo. La prevenzione è un gioco di squadra”. A sostegno della sua riflessione, il professore ha citato i risultati di una metanalisi pubblicata sul Journal of the American Academy of Dermatology, che ha analizzato 38 studi clinici e oltre 20mila casi: meno di un terzo dei melanomi deriva da nei preesistenti, mentre la grande maggioranza si manifesta come nuova lesione pigmentata su pelle sana. Inoltre, i melanomi originati dai nei già presenti risultano mediamente meno aggressivi.
La diagnosi precoce, ha ricordato Ascierto, resta la strategia vincente: “Anche se le terapie innovative e l’immunoterapia hanno rivoluzionato le cure, individuare il melanoma agli esordi raddoppia le probabilità di sopravvivenza”. A rafforzare il messaggio della prevenzione come “gioco di squadra” ci hanno pensato due testimonial d’eccezione: Giuseppe Bergomi, leggenda del calcio e campione del mondo 1982, e Gennarino Esposito, chef stellato partenopeo conosciuto in tutto il mondo per la sua cucina che unisce tradizione e innovazione. “Preparazione e gioco di squadra sono ingredienti chiave del successo, nello sport come nella vita – ha dichiarato Bergomi –. Vale anche per la salute: solo collaborando si vince la partita contro il melanoma”. Un concetto ribadito dallo stesso Ascierto in chiusura: “L’occhio di un familiare o di un amico può aiutare, ma il vero arbitro resta il dermatologo, l’unico capace di distinguere un neo innocuo da uno sospetto. Nella lotta contro il melanoma ognuno ha la sua parte: scienziati, medici e pazienti. Solo così possiamo vincere insieme questa sfida”.