Il consumo di alimenti ultraprocessati (UPF) e di specifici additivi come dolcificanti, coloranti, aromi ed esaltatori di sapidità è associato a un aumento del rischio di mortalità. È quanto emerge da un ampio studio pubblicato su eClinicalMedicine, che ha analizzato quasi 187mila adulti seguiti per 11 anni. I ricercatori hanno evidenziato che il rischio cresce già quando gli UPF superano il 18% dell’apporto calorico giornaliero.
L’analisi, condotta sulla coorte della UK Biobank, ha messo in relazione l’assunzione di 57 marker di ultra-trasformazione (MUP) con la mortalità totale. Durante il follow-up si sono registrati oltre 10mila decessi.
In particolare, sono risultati predittivi di mortalità zuccheri come fruttosio e maltodestrine, edulcoranti artificiali (saccarina, sucralosio, acesulfame), coloranti e aromi. Al contrario, alcuni agenti gelificanti, come la pectina, sembrano avere un effetto protettivo.
Gli autori sottolineano che non tutti gli additivi hanno lo stesso impatto metabolico e che la valutazione del rischio dovrebbe considerare specifiche classi di MUP. Lo studio rafforza così le raccomandazioni di ridurre il consumo di UPF e additivi cosmetici, alla luce delle evidenze su obesità, alterazioni metaboliche e disbiosi intestinale.