Il 16 novembre 2025 ricorre il quindicesimo anniversario del riconoscimento della Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Il traguardo celebra un modello alimentare sano e sostenibile, ma anche un insieme di saperi e pratiche condivisi dalle comunità del Mediterraneo, riconosciuto anche da FAO e OMS.
Nonostante i benefici documentati sulla salute e sull’ambiente, diversi studi segnalano un calo di adesione, soprattutto tra i più giovani. Negli ultimi dieci anni la piena conformità al modello alimentare mediterraneo non supera il 50% nei Paesi d’origine.
«Le cause di questo declino sono molteplici» spiega Anna Tagliabue, presidente della Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU). «Differenze culturali, cambiamenti nelle economie agricole, scarsa disponibilità di cibo fresco e i tempi richiesti per la preparazione dei piatti si sommano a fattori globali come urbanizzazione, insicurezza alimentare e diffusione degli alimenti ultraprocessati».
Secondo il rapporto UNICEF “Feeding Profit: How Food Environments are Failing Children”, circa 188 milioni di bambini e adolescenti nel mondo vivono con obesità. Uno su cinque risulta in eccesso di peso e la maggior parte nei Paesi a basso e medio reddito. In Italia, dal 1° ottobre 2025, l’obesità è stata ufficialmente riconosciuta come malattia cronica.
«In questo scenario la Dieta Mediterranea può rappresentare una risposta concreta ed efficace» aggiunge Marialaura Bonaccio, del Gruppo di lavoro SINU “Studio e promozione della Dieta Mediterranea”. «Occorre trasmettere ai giovani i valori di questo modello alimentare, adattandolo alle nuove sfide di salute e sostenibilità» conclude Tagliabue.
A maggio 2025 la SINU ha pubblicato una nuova rappresentazione grafica della Piramide Alimentare, utile per orientare professionisti e cittadini verso scelte equilibrate. In occasione dell’anniversario, la Società propone dieci semplici indicazioni per mantenere viva la Dieta Mediterranea nella vita quotidiana:
1. Tenere in dispensa alimenti base come olio extravergine d’oliva, legumi, cereali integrali e spezie.
2. Privilegiare prodotti freschi, locali e di stagione.
3. Pianificare un menù settimanale per ridurre lo stress e lo spreco.
4. Recuperare ricette tradizionali in chiave moderna.
5. Scegliere spuntini semplici e naturali.
6. Preparare porzioni in più da conservare.
7. Usare erbe e spezie per limitare il sale.
8. Puntare su piatti unici bilanciati.
9. Utilizzare la tecnologia per semplificare la cucina.
10. Mangiare insieme, riscoprendo la convivialità.
La SINU ribadisce che la Dieta Mediterranea è più di un modello nutrizionale: è uno stile di vita fondato su equilibrio, stagionalità e socialità, elementi centrali per la prevenzione e la promozione della salute pubblica.