Solo un italiano su sei è in grado di riconoscere le fonti di zuccheri nelle etichette degli alimenti. È quanto emerge dai dati presentati in occasione del lancio del nuovo Glossario della Federazione delle Società Italiane di Nutrizione (Fesin), intitolato “Alimentazione e nutrizione in parole”, presentato all’Istituto Superiore di Sanità (Iss).
«Essere consapevoli di ciò che mangiamo è il primo passo per alimentarsi in maniera sana», spiega Laura Rossi, direttrice del Reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell’Iss. Il glossario, sottolinea, è «uno strumento pensato per i professionisti, ma al servizio di tutti i cittadini».
La nuova edizione, pubblicata a 15 anni dalla prima, comprende 200 termini, circa il doppio della versione precedente, ed è frutto del lavoro congiunto di oltre 40 esperti di clinica, ricerca e accademia. L’obiettivo è semplificare il linguaggio della nutrizione e aiutare a interpretare correttamente le informazioni presenti sugli alimenti.
Secondo Rossi, «solo il 22% degli italiani sa che occorre consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno e appena il 16% conosce il ruolo centrale dei carboidrati nella dieta». Anche la frequenza di consumo del pesce è spesso sottovalutata: meno della metà degli adulti sa che andrebbe mangiato tre o quattro volte a settimana.
“La riedizione del Glossario FeSIN attualizza l’esigenza di condividere un linguaggio comune, aggiornato, scientificamente corretto e chiaro, per permettere un dialogo privo di fraintendimenti tra tutte le Società Scientifiche che operano nell’ambito dell’Alimentazione e della Nutrizione, ma anche di facile utilizzo, per la popolazione, le industrie alimentari, gli editori scolastici, i giornalisti, i social, ecc.”, afferma la Prof.ssa Alessandra Bordoni, Segretario Generale della FeSIN. “La terminologia scientifica, così come il linguaggio comune, evolve nel tempo e questi cambiamenti hanno reso necessario un aggiornamento del Glossario”.
Il glossario si propone come strumento di alfabetizzazione scientifica, spiegando termini di uso comune come integrale, funzionale, probiotico o light con rigore scientifico e linguaggio accessibile. «Aiuta i cittadini a decodificare il linguaggio del marketing alimentare e a leggere in modo consapevole le etichette nutrizionali», evidenzia Rossi.
L’iniziativa è promossa all’interno dell’Iss, in linea con la sua missione di educazione scientifica e tutela della salute pubblica. «La crescita della conoscenza va di pari passo con la crescita dell’equità in salute», conclude Rossi, ricordando il ruolo dei ricercatori nella redazione del portale Issalute, punto di riferimento per la divulgazione basata sull’evidenza scientifica.