Via libera dell'Aula del Senato al Ddl recante delega al Governo per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia, in odontoiatria e protesi dentaria e in medicina veterinaria. Il provvedimento è un testo unificato di diversi disegni di legge presentati. I voti a favore sono stati 87, i contrari 40, gli astenuti 18. Il Ddl passa ora all'esame della Camera.
Il provvedimento si compone di tre articoli. L'articolo 1 mira a potenziare il Servizio sanitario nazionale, incrementando il numero e la qualità dei professionisti sanitari; l'articolo 2 (con la delega al Governo) con l'obiettivo di un accesso libero al primo semestre dei corsi di laurea, eliminando quindi il numero chiuso iniziale, con un'ulteriore selezione per il secondo semestre, basata su esami e una graduatoria nazionale di merito; l'articolo 3, infine, prevede la revisione delle normative attuali per allinearle ai nuovi criteri stabiliti.
La riforma prevede un semestre aperto a tutti gli studenti di Medicina, che diventerà un "semestre-filtro. Durante questi mesi, l'ammissione al secondo semestre dipenderà dai risultati conseguiti in esami specifici e dalla posizione in una graduatoria basata sui crediti ottenuti. Chi non prosegue può comunque usare i crediti per altri percorsi formativi, quindi il tempo impiegato per studiare non sarà stato 'vano'. "I test creavano un mercato sottostante vergognoso, orribile, in cui famiglie e studenti erano sottoposti a delle spese inutili, a costosissimi modelli di preparazione che non preparavano al merito, ai contenuti. Il test era un po' il costosissimo lancio della monetina", ha spiegato in Aula la ministra Anna Maria Bernini che ha rivendicato un "modello nostro, italiano" non equiparabile a nessun altro all'estero.
A regolare la nuova riforma saranno i decreti delegati: si prevede l'introduzione delle novità dal prossimo anno accademico, il 2025 -2026