Mentre è in corso la seconda sessione di prove 2024 per l'ammissione ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia, si torna a discutere dell’utilità del concorso a numero chiuso. Se per l'epidemiologo Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all'università del Salento, “aprire l’accesso a medicina penalizzerà la qualità e l’occupazione”; per Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del policlinico San Martino di Genova, il test a numero chiuso “è sbagliato e anacronistico”. Intanto, il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha firmato i decreti (i numeri 1099 e 1098) che definiscono i posti assegnati ai candidati 'quartini' per i corsi di laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria e per Medicina Veterinaria in lingua italiana per l'anno accademico 2024/2025. Il numero dei posti per i 'quartini' è stato determinato in misura proporzionale per ciascun ateneo, tenendo conto del rapporto tra il numero degli aventi diritto che hanno effettuato le scelte e il numero complessivo dei posti assegnati alle Università nell'ambito della programmazione provvisoria nazionale (15,83 %, per Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi dentaria; 12,52% per Medicina Veterinaria).