
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) avrà un nuovo modello di finanziamento, più sostenibile, in cui il contributo degli Stati membri aumenterà gradualmente fino a rappresentare, al massimo entro il 2030-31, il 50% del bilancio.
La decisione, adottata ufficialmente durante la 75/ma Assemblea mondiale della sanità in corso a Ginevra, viene definita "storica", nasce da una necessità evidenziata dalla pandemia Covid e prelude a un nuovo rafforzato ruolo dell'agenzia delle Nazioni Unite.
Nell'ultimo biennio di bilancio, 2020-2021, le 'quote associative' degli Stati membri, scrive l'Oms, hanno rappresentato solo il 16% del budget, lasciando la maggior parte al finanziamento da privati. Questo modello, osserva l'Oms, "è stato identificato da molti esperti come un rischio perl'integrità e l'indipendenza. L'eccessivo affidamento sui contributi volontari, con un'ampia quota destinata a specifiche aree di lavoro, si traduce in un continuo disallineamento tra le priorità organizzative e la capacità di finanziarle".Le nuove raccomandazioni sono concepite per affrontare queste carenze e adottano le raccomandazioni di un gruppo di lavoro ad hoc composto dagli Stati membri dell'Oms, istituito inpiena pandemia Covid: è previsto che l'aumento graduale dei contributi inizi nel 2024-25, con un aumento del 20% rispetto ai contributi 2022-23, "per arrivare al 50% se possibile entro il 2028-29 o al più tardi entro il 2030-31".
"Questa decisione - conclude
Bjoern Kuemmel, vice capo divisione sanitaria globale del Ministero della Salute tedesco e presidente del gruppo di lavoro dell'Oms sui finanziamenti sostenibili - riguarda il ruolo futuro dell'Oms: quello di fornire una governance sanitaria globale meno frammentata, meglio coordinata, più efficiente e veramente inclusiva con un'Oms fondamentalmente rafforzata, posta al centro, come autorità guida". "Questa decisione riguarda la sfida decennale che l'Oms ha affrontato in merito a finanziamenti prevedibili, flessibili e sostenibili", ha detto il direttore generale Oms
Tedros Adhanom Ghebreyesus, e ci "dà una rinnovata fiducia nell'affrontare il futuro".