Ogni anno il Ministero della Salute emana la circolare per la prevenzione dell'influenza. Per la stagione 2024-2025 è stata pubblicata alcuni mesi fa ed identifica per chi è consigliata la vaccinazione, dagli anziani over 65 a tutti coloro che sono gravati da più morbosità, oltre a coloro che per ragioni di lavoro o occupazionali che sono importanti devono proteggersi per evitare l’infezione che comunque può determinare assenteismo dal lavoro.
Sul tema abbiamo intervistato il professor Giovanni Gabutti, coordinatore del gruppo di lavoro su vaccini e politiche vaccinali della Società italiana di Igiene e medicina preventiva.
“La stagione autunno-invernale” ricorda il professore “aumenta il rischio in rapporto di acquisire virus respiratori e quindi dobbiamo proteggere i soggetti più fragili o che hanno una maggiore probabilità di avere delle forme complicate o severe”.
Parlando poi del documento curato dalla Siprec ne sottolinea gli aspetti chiave che mostrano come la strategia vaccinale debba essere prioritaria avendo uno tra i migliori rapporti costo/efficacia a disposizione del mercato per prevenire i casi di influenza e limitare la gravità correlata.
“È necessario quindi sostenere e implementare il ricorso alla vaccinazione, vaccinando tanto e bene: tanto vuol dire raggiungere coperture vaccinali elevate, quindi vaccinare proporzionalmente la quota di popolazione più alta possibile e che si avvicini o superi quello che è il livello Minimo da circolare che è circa che è il 75%. Bene vuol dire che in rapporto all'età e alla condizione di rischio deve essere appropriato. Cioè, utilizzare il vaccino con quella tipologia che risponde meglio alla necessità di proteggere al meglio della persona”. Ricorda infine come ci siano due tipologie di vaccino, quello “adiuvato e quello cosiddetto ad alto dosaggio antigenico: questi due prodotti sono quelli che permettono di avere, in rapporto all'età o in rapporto la loro condizione si salute, la risposta migliore possibile”.