Per la Missione Salute del Pnrr, a pochi mesi dalla scadenza di giugno 2026, risulta speso meno di un terzo delle risorse disponibili. È quanto emerge dal monitoraggio sull’attuazione del Pnrr-Missione 6 elaborato dall’Area Stato Sociale della Cgil, commentato dalla segretaria confederale Daniela Barbaresi.
Secondo i dati diffusi, su 10.127 progetti finanziati per un valore complessivo di 19,6 miliardi di euro, di cui 14,6 miliardi di risorse Pnrr, a ottobre 2025 risultano spesi 6,1 miliardi, pari al 31,2% dei fondi disponibili, mentre i progetti completati sono il 41,5%.
Particolarmente critici i progetti destinati alle reti di prossimità e all’assistenza territoriale. Per queste misure, che assorbono 10,2 miliardi di euro, la spesa si ferma al 28,9% e i progetti completati al 29,1%. In meno di otto mesi, sottolinea la Cgil, dovrebbero essere conclusi 1.984 progetti e spesi 7,2 miliardi di euro.
Le maggiori difficoltà riguardano le Case della Comunità, con solo il 5,1% dei progetti completati e il 23,8% delle risorse spese su un totale di 2,8 miliardi. Ritardi ancora più marcati emergono per gli Ospedali di Comunità, dove a ottobre risulta completato il 4,4% dei progetti e speso il 20,7% dei fondi disponibili.
Il monitoraggio evidenzia anche forti differenze territoriali. Le situazioni più critiche si registrano in Molise, Sardegna, Campania e Calabria, mentre solo in Liguria e Valle d’Aosta i pagamenti effettuati superano il 50% dei finanziamenti.
Migliore l’avanzamento dei progetti su telemedicina e assistenza domiciliare: il 75,6% risulta completato, ma la spesa si attesta al 33,1% dei fondi disponibili.
La Cgil richiama infine il nodo del personale. Per garantire il funzionamento di Case e Ospedali di Comunità, stima la necessità di almeno 36 mila unità tra infermieri, operatori sociosanitari e assistenti sociali, oltre ai medici, un fabbisogno che, secondo il sindacato, non troverebbe risposte adeguate nella Legge di Bilancio 2026.