Uno studio pubblicato su Nutrients rileva che l’assunzione di acidi grassi omega-3 EPA e DHA da parte dei genitori è inferiore alle raccomandazioni nella maggioranza dei casi, con valori più bassi nelle madri rispetto ai padri e un impatto significativo delle condizioni socio-economiche.
Il lavoro, coordinato da Daniel Robinson della Northwestern University Feinberg School of Medicine di Chicago, ha analizzato una popolazione urbana e multietnica per valutare i livelli di EPA e DHA e identificare i fattori associati al consumo. Sono stati esaminati i dati di 1.057 partecipanti, di cui il 59,5% donne e il 65,6% di età superiore ai trentacinque anni. Il 24,1% delle madri aveva una storia di parto pretermine.
L’indagine conferma che l’assunzione media di omega-3 è inferiore ai livelli giornalieri raccomandati. Circa un quarto dei partecipanti ha riferito l’uso di integratori contenenti DHA. Le madri presentano assunzioni significativamente più basse rispetto ai padri: 135,7 mg/giorno contro 162,8 mg/giorno, con una differenza media di 27,1 mg/giorno (p=0,02). Nelle madri, il mancato utilizzo di integratori a base di DHA è associato a una riduzione media di 48,3 mg/giorno dell’apporto combinato di EPA e DHA; una storia di parto pretermine è correlata a una riduzione di 24,4 mg/giorno.
Negli uomini, l’assenza di integrazione con DHA è associata a un apporto inferiore di 73,0 mg/giorno. In entrambi i genitori, quindi, l’uso di integratori rappresenta un determinante rilevante dei livelli complessivi di EPA e DHA.
Lo studio evidenzia inoltre un legame con gli indicatori socio-economici. Le famiglie con Childhood Opportunity Index (COI) alto o molto alto mostrano un’assunzione superiore di circa 50 mg/giorno rispetto a quelle con COI basso o molto basso. L’analisi suggerisce quindi una correlazione tra opportunità socio-ambientali e qualità dell’alimentazione in termini di acidi grassi omega-3.
Gli autori concludono che, nel campione esaminato, l’assunzione di EPA e DHA è frequentemente inferiore alle raccomandazioni e che fattori come status socio-economico, mancato uso di integratori e caratteristiche individuali influenzano in modo significativo i livelli complessivi di assunzione.
Fonte
Robinson D. T. et al., Parental intake of eicosapentaenoic and docosahexaenoic acids in a diverse, urban city in the United States is associated with indicators of Children’s Health Potential. Nutrients (2025) – doi: 10.3390/nu17203277
Iss. Acidi grassi omega-3